L’Asl nega le cure ad un ragazzo con grave forma di distrofia muscolare. Il tribunale “sblocca” la situazione

Brindisi a casa di Andrea (nome di fantasia). Il brindisi lo ha fatto con mamma, papà e terapista. Perché finalmente il ragazzo con una grave forma di distrofia muscolare al quale erano state interrotte le terapie dal 18 settembre, oggi ha potuto riprendere a curarsi. Grazie al Giudice, a cui la famiglia di Andrea lo scorso 23 ottobre si era rivolta perché la ASL (o meglio il responsabile riabilitazione del Distretto 60, quello di Nocera) autorizzasse le cure, la cui interruzione stava determinando conseguenze estremamente pesanti per la salute del ragazzo, come dimostravano tutti i referti medici.

Il Giudice ha impiegato un solo giorno per accogliere il ricorso della famiglia e il 24 ottobre ha ordinato al responsabile riabilitazione del Distretto di autorizzare immediatamente il rinnovo delle terapie. Che però è arrivato solo sette giorni dopo.

“Ci chiediamo se questo sia giusto – commenta l’avvocato della famiglia Domenico Vuolo – tanto più che l’ordinanza nasceva dal riconoscimento di un’urgenza, perché ogni giorno di terapia perso era un pericolo per Andrea. Ma oggi è una giornata importante, perché Andrea riprende a curarsi e perché la famiglia, dopo tante ansie e paure, guarda al futuro con un po’ di fiducia in più”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *