Corruzione in Basilicata, in manette ex sindaco. Il procuratore Curcio smantella “un comitato di affari illeciti”

Corruzione: arresti al Comune di Venosa, conferenza stampa nella Procura della Repubblica di Potenza

Scandalo corruzione in Basilicata. i carabinieri del Comando Provinciale di Potenza hanno eseguito 17 misure cautelari: 7 ordinanze di arresti domiciliari, 8 divieti di dimora e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, e emesse nei confronti di ex amministratori e funzionari pubblici. L’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, guidata dal procuratore Francesco Curcio, ha portato ai domiciliari, tra gli altri, l’ex sindaco di Venosa, l’ex Assessore all’urbanistica ed il Dirigente dell’Ufficio Tecnico sempre del Comune di Venosa.   Gli inquirenti, hanno smantellato “un consolidato sistema di corruzione” per “la gestione e la successiva autorizzazione di pratiche edilizie da parte dell’Ufficio difesa del suolo della Regione Basilicata” e per “l’illecita gestione politico-amministrativa del Comune di Venosa”. Eseguite anche 28  perquisizioni personali e domiciliari, 5 perquisizioni in uffici pubblici e 9 presso studi professionali ed uffici  di imprese private. Per il momento risultano indagate a vario titolo, per reati contro la Pubblica Amministrazione, 50 persone. Le indagini hanno preso il via nel marzo del 2018 dopo l’arresto in flagranza di  un funzionario dell’Ufficio Difesa del Suolo di Melfi. Attraverso intercettazioni telefoniche e  ambientali , testimonianze e consulenze tecniche, sono state appurate reiterate condotte illecite.  Due i principali filoni delle indagini, riguardanti la gestione del Comune di Venosa fino a maggio 2019 e le condotte illecite messe in atto dal funzionario e dai suoi complici nell’ambito delle attività amministrative attuate all’Ufficio Difesa del Suolo di Melfi.La Procura di Potenza è riuscita a svelare, per quanto riguarda il Comune di Venosa, un vero e proprio “comitato d’affari” che gestiva assegnazione di suoli, o accordi per l’assegnazione di edilizia residenziale pubblica e di aree produttive, tutte studiate a tavolino per favorire solo quelle imprese che avessero avuto rapporti con esponenti dell’amministrazione pubblica di Venosa.

FOTO: ANSA BASILICATA 

 

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