Presunto infanticidio nel centro di accoglienza di Auletta: archiviate le accuse alla giovane mamma

 

Fece scalpore la notizia della donna di origini nigeriane che abbandonò il feto privo di vita in un secchio a nel centro migranti “Lontrano” ad Auletta. La giovane nigeriana dopo aver partorito un feto, di circa 25 settimane, lo aveva nascosto in un secchio all’esterno della struttura di accoglienza. Fu denunciata ma ora  il caso è stato archiviato dalla Procura di Lagonegro. Il feto era venuto alla luce già morto. La donna è stata difesa dall’avvocato Massimiliano Trezza che si è speso affinché emergesse la verità per la sua assistita. La vicenda avvenuta nel settembre del 2018 diede anche vita a una serie di controlli sulla struttura posizionata in una zona di montagna di Auletta e che portò a diversi accertamenti fino alla chiusura del centro stesso. La mamma di 25 anni era stata denunciata per infanticidio e occultamento di cadavere, poi era stata trasferita in un altro centro di accoglienza. A dare l’allarme, all’epoca, anche alcuni occupanti del centro di accoglienza che avevano trovato delle macchie di sangue in bagno, dove la 25enne aveva partorito.

 

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