Riforma giustizia tributaria, il presidente campano Filippo Dinacci: “Contribuenti non tutelati”

Ieri nella Commissione Tributaria Regionale della Campania si è tenuta l’assemblea degli iscritti dell’Associazione Magistrati Tributari – A.M.T. della Campania, indetta e presieduta da Filippo Dinacci, presidente della Sezione Regionale, per discutere sulla riforma della Giustizia Tributaria.

L’assemblea, ad unanimità, ha contestato, sia i progetti redatti dalle forze politiche, rispettivamente dell’opposizione e di governo, che la richiesta di devoluzione della Giustizia Tributaria, formulata dal Presidente della Corte dei Conti al Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte.

La decisione condivisa, sempre unanimemente, è stata quella di conservare l’organico giurisdizionale esistente delle Commissioni Tributarie, migliorandolo, in primis con adeguati compensi, allo stato e da lustri risibili, sia per l’indiscussa competenza e professionalità degli attuali Magistrati Tributari, riconosciute anche dalle altre Giurisdizioni, che per la produttività, essendo la Giustizia Tributaria l’unica della comunità repubblicana celere nelle decisioni.

“È stata, inoltre, contestata- scrive Dinacci – – non prescindendo, in ogni caso, dagli arresti costituzionali (art. 103 Cost.) – la prefata richiesta devolutiva, improponibile, cosi come affermato altresì dalla Suprema Corte di Cassazione e non solo, sia perché non è tutelato il Contribuente rispetto al Fisco dal Giudice dell’Erario, sia perché la funzione dell’attuale Giudice Tributario – ferma restando la sua specificità professionale – costituisce una garanzia nel rapporto tra le surriferite parti processuali ( Contribuente/Fisco). L’assemblea, ad unanimità, ha auspicato una rivisitazione dei suindicati progetti, da parte delle forze politiche , tenendo conto dell’ attività finora svolta e da svolgersi nell’espletamento delle funzioni dai Giudici Tributari, la cui competenza professionale,oggi per il futuro, è essenziale nel nuovo assetto giurisdizionale”. Ritengo che il suindicato evento sia di attualità, attese le discussioni in merito sia delle Istituzioni che del Governo.

Una risposta

  1. Antonio Maccarone ha detto:

    Sono in perfetta sintonia. La riforma deve prevedere esclusivamente giudici tributari. Le decisioni devono avvenire collegialmente in modo da spersonalizzare le decisioni.
    I giudici laici devono avere la preferenza su quelli togati a parità di punteggio o anni di servizio.
    Il compenso deve essere dignitoso.
    Bisogna superare la proposta di giudice tributario onorario e giudice tributario professionale.
    Non c’è necessità, in quanto se viene retribuito il giudice, farà quel lavoro e basta, senza fare ulteriori lavori per cercare di sopravvivere.

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