Gesù bambino sul barcone dei migranti diventa “caso” nazionale: la “forma” contro la “sostanza” dello spirito natalizio

I presepi da sempre sono stati ambientati nei luoghi più diversi: eppure a scatenare un putiferio –che diventa un caso nazionale- è soltanto il presepe nel quale Gesù Bambino nasce su un barcone di migranti, in esposizione a Padula tra centinaia di altri presepi nell’ambito della 25^ edizione di “Presepi in Mostra”, organizzata dall’Associazione Amici del Presepe. Il Gesù Bambino che nasce tra i migranti alla deriva, povero tra i poveri, per condividerne i disagi, ha offeso la sensibilità del Questore della Camera e parlamentare salernitano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, che attraverso un comunicato stampa si è scagliato contro il presepe padulese: “Gesù bambino –puntualizza Cirielli- è nato in una mangiatoia sotto ad una capanna. E non su una barca di migranti. Basta mistificare le nostre tradizioni soprattutto in vista del Natale”. E non finisce qui, perché Cirielli contesta il presunto messaggio che –a suo modo di vedere- il presepe incriminato vuole trasmettere ai più piccoli: quello di una Italia che deve essere invasa da migliaia e migliaia di clandestini, per lo più Islamici, e di far pensare che Gesù fosse un immigrato. “Siamo alla follia –continua il suo sfogo natalizio Cirielli- : le nostre tradizioni non possono essere piegate agli interessi degli scafisti o dei padroni delle cooperative dell’accoglienza, e non si può assolutamente calpestare la veridicità dei nostri Vangeli”. Alle parole al veleno di Cirielli, arriva a stretto giro di posta la dura replica di Mons. Antonio De Luca: il Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro non si trova assolutamente d’accordo con le affermazioni del parlamentare di Fratelli d’Italia, che considera come “Una chiara vena populistica, polemica e pretestuosa”. “Evidentemente –sottolinea Mons. De Luca- non si è ancora compreso che o mangiatoia o barcone o altro luogo…se Gesù non nasce nel nostro cuore, mai sarà veramente Natale”. Una posizione sicuramente condivisa da Papa Francesco, che in occasione di un Natale passato ci invitava a “fermarci, fare silenzio e, aiutati dal Presepe, a entrare nel vero Natale, festa di grazia di amore, umiltà e tenerezza”. Insomma: la forma del presepe non ha alcuna importanza, se manca la sostanza dello spirito Natalizio.

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