Lettera aperta del coordinatore valdianese di Fratelli d’Italia, Giovanni Graziano al sindaco di Sant’Arsenio

Di seguito la lettera aperta di Giovanni Graziano, Coordinatore di Fratelli d’Italia nel Vallo di Diano, indirizzata al sindaco di Sant’Arsenio, Donato Pica.

“Egregio Sindaco,

Ti scrivo, dopo aver a lungo riflettuto, per manifestare la distanza che sento sempre più crescente rispetto alla condotta dell’Amministrazione comunale e che si va consolidando con il trascorrere della consiliatura ormai giunta ad oltre metà del mandato. Lo faccio pubblicamente, non per certo alla ricerca di futile visibilità, ma semplicemente perché pubblicamente mi sono speso nel sostenerTi, non solo elettoralmente, e pubblicamente. Ti partecipo il mio disagio e, mio malgrado e con la consueta trasparente lealtà, mi vedo  costretto a rivedere la mia posizione.
Come ben sai, unitamente ad altri amici, fui coinvolto nel progetto “Insieme per Sant’Arsenio” da Rosario Capozzolo, amico di lunga data cui mi accomuna anche l’orientamento politico. Lo feci, per la prima volta in vita mia, autodeterminandomi con una certa difficoltà, dovendo superare non poche riserve verso la Tua candidatura e comunque sforzandomi di andare oltre la mia visione della politica certamente non
prossima alla Tua. Per questo, subordinai la mia adesione a tutta una serie di impegni e rassicurazioni che Tu, in prima persona, non lesinasti ad assumere. Ricordando a me  stesso alcuni punti cardini dell’accordo, cerco di elencarli sinteticamente ancora una volta:
– amministrazione comunale “civica” e non coinvolta nelle logiche di partito, e del Partito Democratico in particolare;
– un nuovo ruolo nella politica comprensoriale, in posizione terza rispetto agli assetti che governano gli Enti sovracomunali ed intercomunali;
– squadra compatta oltre il risultato elettorale dei singoli candidati, con un ruolo di compartecipazione sia dei non eletti sia del gruppo di supporto;
– condotta amministrativa trasparente e partecipata dai cittadini.
Non temo alcuna ipotesi di smentita qualora mi spingo a sentenziare che, ad oggi, tutti i punti concordati sono stati sistematicamente disattesi, ed argomento le mie conclusioni. Rispetto al posizionamento politico ricordo perfettamente le Tue parole alla prima uscita pubblica da candidato: “la mia carriera politica è finita, voglio fare semplicemente il Sindaco per aiutare la mia Comunità e contribuire a far crescere una nuova classe dirigente”. Ed allora, perché impegnare il ruolo di Sindaco nel tesseramento al Partito Democratico, perché spenderlo in tutte le campagne elettorali al sostegno di candidati di parte, anche quelli meno presentabili? Perché non tenere conto che il risultato elettorale
era stato deciso in maniera determinante da elettori non di sinistra? Dov’è finita la “sensibilità trasversale” che doveva arricchire e caratterizzare la “civicità amministrativa”? E poi, dov’è la classe dirigente del futuro e in cosa si può scorgere il suo protagonismo di oggi? Ci si era accordati per una nuova politica negli Enti, lontana dalle logiche spartitorie, che recuperasse l’efficienza gestionale a tutto vantaggio per i singoli Comuni. Ci ritroviamo, invece, una rappresentanza sovracomunale sommessa, che continua a partecipare ai vecchi riti di trattative per le posizioni e che si guarda bene dal disturbare gli assetti consolidati da anni, gli stessi che si voleva cambiare o perlomeno tentare di farlo. Qual’è la
politica nuova rispetto alla Comunità Montana, al Consorzio Centro Sportivo Meridionale, al Parco Nazionale, al GAL, al Piano Sociale di Zona? E dove è stata archiviata l’idea di portare avanti la gestione associata delle funzioni comunali per rendere i servizi migliori e
meno onerosi? La compagine, faticosamente messa in campo in campagna elettorale, e non limitata ai soli candidati, doveva rappresentare un sodalizio aperto, la cosiddetta cinghia di trasmissione tra l’amministrazione e la comunità, e doveva essere il luogo cardine per il
coinvolgimento di tutte le buone volontà nella condotta amministrativa. Si era perfino pensato ad una forma associativa per organizzare il gruppo a sostegno dell’Amministrazione. Nemmeno insediati, invece, ci siamo subito ritrovati a fare i conti con dimissioni, disimpegni, litigi e polemiche pubbliche. Ogni tentativo di ricomposizione e di recupero dei buoni propositi è stato vanificato dalla non gestione degli eventi, direi la non
volontà a gestirli. Imbarazzante, poi, l’esito della riunione che abbiamo concordato ed organizzato a fine giugno scorso, presso la sala riunioni dell’ex plesso Fiordelisi, per ripianare gli screzi interni alla maggioranza e rilanciare il progetto originario. Una riunione
clamorosamente fallita per l’improvvida solerzia di “persone di corte” che pensarono bene di disseminare a chiunque, e senza criterio, “inviti urgenti” a nome del Sindaco trasformando, di fatto, un incontro riservato in un appuntamento pubblico. Non voglio pensare a mala fede, ma in sincerità trovo davvero difficile immaginare che si possa utilizzare la Tua carica istituzionale a Tua insaputa.
L’amministrazione trasparente e partecipata doveva essere la portante del nuovo modo di amministrare. Il Regolamento per la partecipazione popolare doveva essere lo strumento deputato proprio a meglio disciplinare il coinvolgimento dei liberi cittadini, singoli o associati, nelle questioni di pubblico interesse. Era stato preso l’impegno di organizzare aperti momenti di pubblico confronto, rendiconti periodici alla cittadinanza, l’istituzione dei comitati di quartiere, la convocazione di consigli comunali itineranti nei vicinati, la costituzione di consulte tematiche e di categoria, la compartecipazione dei bilanci prima dell’approvazione. Potremmo anche ricordare il giornalino di comunità per tenere
costantemente informata la cittadinanza. Tante belle idee, innovative, ma subito relegate nel cassetto dei buoni propositi dell’inizio per essere poi sacrificate sull’altare delle pastoie della politica di bassa lena. Egregio Sindaco, lo sai bene che dico la verità! Tanti amici sono stati testimoni dei ripetuti solleciti che Ti ho fatto senza risparmio cercando di richiamare la Tua attenzione sulle tante cose che non andavano. Mi hai sempre dato ragione ma non sei mai stato consequenziale. Mai un segnale, mai un’iniziativa, impassibile agli stimoli e immobile di fronte alle vicende, quasi a manifestare il fastidio degli incalzi a tenere fede alle Tue stesse volontà liberamente espresse. Ti ho accreditato di fiducia sulla parola, e sai bene che per quanto mi riguarda la parola data è un contratto d’onore da cui non ci si disimpegna a cuor leggero. Nonostante tutto,
mi trovo costretto, oggi, a prendere contezza che il patto non ha avuto reciprocità. La cosa mi rimanda al sapore amaro di chi vede il proprio contraente andare unilateralmente via con la refurtiva subito dopo essersela garantita. Purtroppo, sono venute meno tutte le condizioni sulle quali poggiava il nostro accordo ed allora non mi resta che prendere le distanze dal progetto “Insieme per Sant’Arsenio” per il quale, come sai, tanto impegno ho profuso, e comunque senza rimpianto alcuno. Come cittadino, naturalmente, mi auguro che questa amministrazione possa fare il meglio per la collettività, personalmente, anche ritornando alla dimensione politica di parte, continuerò da altra posizione a coltivare il mio
libero spirito critico e non mi rifugerò nella passiva apatia per assistere, inerme, ad uno spettacolo che di divertente, credimi, non ha proprio nulla.
Con stima e l’augurio di ogni bene.
Giovanni Graziano
Fratelli d’Italia

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