Omicidio Pascuzzo: Lapenta condannato a 18 anni. La Procura aveva chiesto l’ergastolo

Non ci fu crudeltà né premeditazione nell’omicidio di Antonio Alexander Pascuzzo avvenuto il 6 aprile del 2018 a Buonabitacolo per opera di Karol Lapenta. Lo ha decretato il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lagonegro, Mariano Sorrentino, che ha condannato il 18enne di origine polacche a 18 anni di reclusione. La Procura di Lagonegro, invece, aveva chiesto l’ergastolo. La sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, poco dopo le 19, al termine di una lunga giornata vissuta nell’aula del gup e nelle aree del Palazzo di Giustizia. Alle dieci le porte del Tribunale di Lagonegro si sono aperte per l’imputato, apprendista macellaio, e per il padre del 17enne ucciso per motivi legati al piccolo spaccio, il primo accompagnato dalle guardie penitenziarie, il secondo dall’avvocato di parte civile Maria Pia Spinelli che sin dall’inizio di questa vicenda è stato al fianco della famiglia del giovane. L’imputato è stato invece difeso dall’avvocato Michele Di Iesu. La Procura di Lagonegro ha chiesto per il giovane imputato la pena dell’ergastolo in quanto avrebbe commesso il delitto in maniera cosciente ed efferata. Richiesta avallata dalla parte civile in una lunga arringa. Richiesta tuttavia confutata dall’avvocato Michele Di Iesu che ha invece sottolineato la seminfermità mentale di Lapenta e posto all’attenzione una serie di particolari per “eliminare” le aggravanti del caso. Infatti si è arrivati a questo punto anche dopo una battaglia di perizie sullo stato di salute del macellaio.

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