La politica valdianese si conferma divisa anche nel 2019. Il brutto esempio dei Consorzi

La divisione, la contrapposizione, la battaglia interna pur di “figli” dello stesso schieramento politico. Ancora una volta e forse con ancor più forza, la parte politica del Vallo di Diano, si è dimostrata divisa, spaccata. Amministratori pronti a farsi dispetti, e sempre attenti al proprio orticello più che all’interesse collettivo, così che è il territorio intero a perdere. Sempre. La vicenda dei Consorzi è emblematica, sia esso di Piano di Zona o Centro sportivo meridionale. Entrambi sono sull’orlo del default, viaggiano sul chiaroscuro della gestione, con parvenza di accordi politici che celano prime donne – non sempre all’altezza – alla guida. Oggi come allora, oggi più di allora. Il 2019 dei Consorzi e degli enti sovracomunali è vicino all’essere da tregenda con conseguenze atroci per i cittadini che dovrebbe usfuire dei servizi. Dissidi interni, lotte negli stessi schieramenti politici, amministratori in lite tra loro a volte per motivi personali o per imposizioni dall’alto. L’arrivo del ministro Costa su invito di Raffaele Accetta e Tommaso Pellegrino e la firma su una lettera aperta di contrarietà alla sua visita di Michele di Candia e Paolo Imparato è uno degli esempi più recenti. Dicotomie che rischiano di diventare ancora più forti in vista delle regionali. Questo anche con la presenza di Corrado Matera tra i “contendenti” e l’arrivo nella sfida anche di Maraio e Giovanni Guzzo, ormai valdianese. La lotta sui meriti del finanziamento salva Meta di 300mila euro ne è un altro esempio. Il Vallo di Diano dovrà vivere così anche il 2020 perché sembra sia segnato nel Dna della politica locale non fare rete. Da anni. Decenni, forse. Nell’ombra c’è chi comanda e approfitta delle divisioni per comandare oppure si fa comandare e non riesce a divincolarsi. Sia nel territorio stesso, sia dell’esterno.
La stagione politica del territorio è stata contraddistinta dalla divisione, ma anche da una visita speciale per il sud della provincia di Salerno: il premier Giuseppe Conte a Vallo della Lucania è da segnare nei libri della storia del territorio. Un momento altissimo che fa da contraltare a momenti non proprio eccelsi. Da “stati pubblici” dei social che sarebbe dovuti restare privati (Accetta vs Imparato) a interviste post elezioni che hanno fatto il giro del web (Pessolano) e tante altre piccole schermaglie – anche durante le varie amministrative – su servizi e scelte che hanno reso il territorio, terra di conquista e anche di ironia. Purtroppo.
Da segnalare anche l’unione della politica locale su un tema: l’ambiente. Ancora una volta la lotta alle perforazioni petrolifere e anche la compatezza nello stigmatizzare gli sversamenti illeciti – in attesa di atti formale – hanno fatto da collante. Basterà?
Ultimo capitolo di questo 2019, la perdita di tre personalità davvero importanti della storia politica del territorio: la morte di Antonio Valiante, Antonio Calandriello e Franco Ortolani ha segnato il 2019 e anche il mondo politico e sociale del comprensorio.