Tre nati a Polla nel giorno di Capodanno: un buon auspicio verso il futuro?

Prima Paolo, poi Carmine e infine Vittoria. Tuffarsi nel 2020 con tre nuovi nati nell’ospedale “Luigi Curto” di Polla potrebbe essere un buon auspicio. Un segnale – laddove si vada alla ricerca di scintille di ottimismo – per un nuovo decennio per il Vallo di Diano e per le aree interne. Paolo è nato poco dopo le 2 di notte, Carmine – da genitori pollesi – nel primo mattino e infine Vittoria – la mamma di origini congolesi e residente a Roscigno – poco dopo le 14.30. Un Capodanno fuori dall’ordinario per il punto nascita di Polla guidato dal primario Francesco De Laurentiis e per le medie degli ultimi anni, quasi un ruggito sotto forma di vagito di un territorio che non si vuole arrendere. Anche a Sapri, il primo fiocco (azzurro) non si è fatto attendere con l’arrivo di Alessandro. Nuove, nuovissime, forze per affrontare al meglio il decennio che verrà. Piccoli segnali che potrebbero ovviamente non dire nulla anche perché è ovvio che tre nati a Capodanno possono essere un caso ed è altrettanto ovvio che sono altre statistiche che preoccuperanno nei prossimi dieci anni: l’emigrazione giovanile dalle aree interne, la diminuzione dell’offerta di lavoro con tutti i diritti, le minori possibilità di restare dove si è nati. Con questo concreto timore che si affaccia nel nostro futuro, il lucente segnale di tre nati nel giorno di Capodanno a Polla, potrebbe essere solo una illusione. Ma da qualche parte occorrerà pur cominciare a disegnare un futuro concreto per il territorio. Anche da un’illusione: quella che nelle ultime terre della provincia di Salerno si possa costruire il proprio futuro.

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