La denuncia di Giovanni Graziano (Fratelli d’Italia): “Nessuna cerimonia nelle scuole valdianesi per ricordare le vittime delle foibe”

Giovanni Graziano, esponente di Fratelli d’Italia nel Vallo di Diano, ha inviato una missica al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania denunciando la mancanza di iniziative e cerimonie nel Vallo di Diano nel Giorno del ricordo per le vittime delle foibe e gli esodati di Istria e Dalmazia.

“!n gran parte degli istituti scolastici -scrrive – del Vallo di Diano, forse la quasi totalità, non è stata assunta alcuna iniziativa a celebrazione del “Giorno del ricordo” per commemorare le vittime delle foibe e gli italiani esodati dall’Istria e dalla Dalmazia. Naturalmente mi guardo bene dall’addentrarmi in confronti pretestuosi con la diversa sensibilità mostrata, poche settimane prima, in occasione della commemorazione delle vittime della shoa quando sono state assunte iniziative che reputo, e sottolineo con forza, oltremodo meritorie. Il mio ragionamento parte da un presupposto molto semplice: la memoria o è condivisa o non è memoria. Non può esserci memoria di parte, altrimenti si resta estranei alla dimensione del comune sentire, del senso di appartenenza, dei valori identitari. Non mi sfuggono, certo, le polemiche e le contrapposizioni che, puntualmente, ogni anno e di questi tempi, prendono luogo nel dibattito politico. Ma il problema è proprio questo: il rifugiarsi nel contesto ideologico ed alimentare la contrapposizione di parte rispetto ad argomenti su cui dovrebbe esserci la comune concordia. Le vittime di tragedie, a differenza dei loro carnefici, non hanno colore politico, l’unica casacca che indossavano era quella del martirio. Affinché la memoria sia davvero collettiva occorre storicizzare i fatti, contestualizzarli ai tempi ed evitare che tragedie del passato vengano puntualmente attualizzate solo per piegarle a speculazioni di parte nel pubblico dibattito. In questo, la scuola ha un ruolo decisivo. Solo la scuola, infatti, può coltivare i percorsi commemorativi comuni per elevare le nefandezze di ieri a moniti per le generazioni di domani.  Ecco perché le doglianze di tanti genitori di ragazzi in età scolastica. La brutta sensazione di adombramenti di condotta di un’istituzione che, alternando l’iniziativa a seconda delle circostanze, ha perso un’occasione per esercitare la fondamentale funzione formativa dei nostri ragazzi e, nel contempo, volando al di sopra di ogni possibile sospetto. Sarebbe bastato seguire le indicazioni del Presidente della Repubblica che, ancora una volta, non si è risparmiato di investire sulla sua saggezza pur di richiamare tutti al civico senso comune rispetto al martirio dei nostri connazionali”.

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