Lavori da 6 milioni di euro nella Certosa di Padula: il Tar accoglie il ricorso e “ferma” tutto

Il Tar Campania ha annullato l’assegnazione dei lavori per un importo pari a circa 6 milioni di euro per restauro e fruizione innovativa per la valorizzazione della Certosa di Padula. Secondo il Tribunale amministrativo l’assegnazione è illegittima. Accolto il ricorso presentato dall’azienda De Marco srl – come riporta la Città – che aveva partecipato alla gara di appalto ed ha annullato gli atti con cui la stessa era stata aggiudicata al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalle srl Ada Restauri ed Anc Costruzioni. L’aggiudicazione definitiva dei lavori era stata fatta ad ottobre dello scorso anno da parte Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. L’intervento oggetto della gara prevede il restauro complessivo del complesso monumentale con il conseguimento di omogenei standard di sicurezza e dell’ampliamento degli spazi fruibili. Messa in fruizione di tutti gli spazi, restauro dei beni mobili in dotazione della Certosa, realizzazione di sistemi innovativi di assistenza didattica ai visitatori. Si tratta di un intervento imponente in grado di ridare nuova vita ad uno dei complessi monumentali più importanti del Mezzogiorno. La procedura di gara è stata indetta nel mese di maggio del 2019 e gestita da Invitalia Spa, quale centrale di committenza per conto del Ministero per i beni e le attività culturali – Polo Museale della Campania. Il criterio scelto per l’aggiudicazione previsto dal bando di gara è stato quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La ditta che ha presentato ricorso, seconda in graduatoria, ha mosso una serie di contestazioni alla regolarità dell’assegnazione disposta dalla centrale unica di committenza e che hanno convinto i giudici ad annullare l’esito della gara. Sono diversi i motivi oggetto del ricorso, tra questi emerge la contestazione della mancata esclusione delle due società aggiudicatarie dei lavori nonostante una della due, la ANC Costruzione fosse stata nel 2018 destinataria da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per false dichiarazioni rese con colpa grave, di una sanzione pecuniaria, dell’interdizione dalla partecipazione alle gare per 15 giorni con la conseguente annotazione nel Casellario Informatico. Viene anche contestata la mancata dichiarazione da parte della ANC Costruzioni di essere stata esclusa per false dichiarazioni da una gara indetta dalla SAP Napoli. Ora occorre attendere l’evenutale ricorso al Consiglio di Stato da parte delle due società che si sono viste annullare l’aggiudicazione dei lavori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *