Dalla consigliera comunale di Teggiano, Velia de Paola, la proposta: “Si dica chi è positivo per un maggior controllo”.

Velia de Paola, consigliera del Comune di Teggiano, in una lettera aperta chiede che vengano resi pubblici i nomi delle persone positive per un controllo maggiore.
“Sono una cittadina del Vallo di Diano che ospita uno dei più grandi focolai del coronavirus in Italia. Da giorni auspico la creazione presso i comuni di elenchi con i nominativi dei positivi al virus e dei loro contatti diretti. Ovviamente ciò impone che l’interessato dia il proprio consenso a che il proprio nome venga inserito in un elenco consultabile dal pubblico, ma è bene chiarire che si tratta di un comportamento assolutamente possibile e consentito dalla legge (per esempio, se sono positivo e acconsento a divulgare il mio nome non commetto alcuna illegalità). Se i comuni istituissero un elenco consultabile dal pubblico con l’indicazione dei nominativi delle persone positive al corona virus e dei loro contatti diretti, ognuno potrebbe consultarli e verificare l’eventualità di aver avuto un contatto con gli stessi, senza aver bisogno di chiedere informazioni riservate o basarsi sul “sentito dire” e sul chiacchiericcio. Chiaramente per fare ciò occorre il consenso dei diretti interessati, consenso che si traduce nell’autorizzare la pubblicazione del proprio nome e cognome con l’obiettivo di contribuire ad arginare, nella piena legalità, l’emergenza che tutti stiamo affrontando. È capitato proprio a me, in prima persona, di aver avuto contatti con una persona che a sua volta aveva avuto contatti diretti con un contagiato, ma che non era stato inserito nella lista per una semplice dimenticanza da parte di chi lotta tra la vita e la morte, e che certamente non può ricordare tutte le persone con cui ha avuto contatti negli ultimi giorni. Questa persona, venuta a conoscenza del nome del contagiato – per vie ovviamente non ufficiali – si è immediatamente autodenunciata, messa in isolamento domiciliare con l’intera famiglia e avvisato tutti gli interessati della situazione. È evidente la difficoltà di gestire problematiche di questo tipo, soprattutto da parte delle autorità che in momenti come questo hanno mille adempimenti e controlli da eseguire. Non è poi così immediato e semplice ricostruire i contatti e le relazioni, e proprio per questo se ogni contagiato e ogni suo contatto diretto prestasse il proprio consenso a rendere disponibile a tutti la propria condizione ne beneficerebbe l’intera comunità. Ogni persona potrebbe verificare in maniera autonoma se ha avuto o non avuto contatti. Ormai è chiaro che siamo tutti in quarantena, ma l’assoluto isolamento domiciliare che prevede l’impossibilità di uscire anche per far fronte ai bisogni di primissima necessità è previsto solo per chi ha avuto contatti diretti con una persona contagiata, che viene censito e avvisato dalle autorità. Tutti gli altri, anche se con molteplici restrizioni, possono comunque recarsi in farmacia o al supermercato. Sapere con certezza, invece, i nomi di chi è positivo e di chi è in isolamento consentirebbe a tutti gli altri di ricostruire i propri contatti e, se il caso, mettersi in isolamento volontario perché, ad esempio, il suo nome è sfuggito al contagiato e di conseguenza alle autorità o perché ha avuto contatti con una persona che a sua volta ha avuto contatti con un positivo. Sono stata accusata da più parti di innescare, con questo mio appello, una sorta di caccia alle streghe, di caccia al malato, di una ricerca di un capro espiatorio su cui chiacchierare. I miei post hanno fatto il giro dei telefoni, dei gruppi, delle conversazioni, deridendo quanto ho scritto e banalizzando il ruolo istituzionale che ricopro (essendo un consigliere comunale di Teggiano) e la mia professionalità, e offendendo l’intelligenza di quanti hanno sostenuto il mio pensiero. Tutto ciò quasi come se stessi offendendo la morale di qualcuno. Essere positivi al coronavirus o aver avuto contatti con una persona positiva e dunque trovarsi in quarantena non sono cause dipendenti dalla nostra volontà, e dare il proprio consenso a pubblicare il proprio nome è un grande gesto di responsabilità verso sé stessi e gli altri. Solo mostrando trasparenza e chiarezza potremmo eliminare ogni dubbio”.
Ottima idea!