I furbetti della quarantena nel Vallo di Diano che rischiano di vanificare i sacrifici della maggioranza dei cittadini

Ci avviciniamo al 13 aprile, giorno in cui termina il Lockdown in Italia, è probabile dal giorno dopo Pasquetta l’inizio della fase 2 di questa emergenza sanitaria, ma questo lo vedremo dopo.
Da circa una settimana anche al sud Italia e nel nostro territorio la pioggia e le giornate buie hanno lasciato spazio al sole. E così i soliti furbetti, nonostante gli incessanti appelli a stare a casa e ad uscire solo per la spesa e l’acquisto di beni di prima necessità hanno cominciato a passeggiare e girare con le loro automobili. Affacciandoci alle finestre delle nostre abitazioni già da diversi giorno si vedono centinaia di auto che transitano lungo le strade dei nostri paese. Per non parlare di quelle che si avvistano nelle campagne e per le strade di montagna. C’è chi ogni giorno chi va a lavorare i terreni, o chi pensa bene di procurarsi gli asparagi avventurandosi in sentieri di montagna. Eppure è stato spiegato davvero bene che in questo periodo non “possiamo nemmeno permetterci di farci male”. L’ospedale di Polla come tutti gli ospedali italiani ed i suoi operatori stanno affrontando un’emergenza senza eguali ed evitare di intasarlo con emergenze davvero evitabili è una forma di rispetto per gli operatori stessi, per chi ha bisogno di loro, ed anche per chi è costretto ad accompagnarci in ospedale. Ma niente, ognuno si sente giustificato di fare quello che vuole: perché c’è il sole! Per non parlare dell’organizzazione di pranzi e pranzetti per Pasqua e Pasquetta. Gli organi sanitari sono stati chiari: evitare contatti! Questo vuol dire non solo con gli estranei, ma anche con i propri familiari ed  amici stretti. C’è chi si giustifica spiegando che il pranzo sarà in campagna dove non c’è nessuno. Questo non è un valido motivo per incontrarsi con altre persone. Il rispetto delle regole vale per tutti: per fortuna la maggioranza dei cittadini valdianesi si sta impegnando con non poche difficoltà anche a livello logistico oltre che psicologico, evitando di avere contatti con persone che prima vedevano quotidianamente. E a volte sapendo di comportamenti così irrispettosi si ci chiede se il nostro sacrificio valga. La risposta è sicuramente sì. A questo punto l’appello va ai sindaci affinchè rafforzino il controllo del territorio che nei primi giorni dell’emergenza aveva ben stretto le maglie con tangibili risultati, e alle forze dell’ordine che stanno svolgendo già un grande lavoro. Anche noi cittadini possiamo fare la nostra parte, denunciando!  La  fase 2 dovrebbe iniziare dopo la Pasqua se i dati del calo dei contagi verrà confermato. Dovrebbe limitare la ripresa ad alcune delle attività produttive classificate a «basso rischio» nella mappa commissionata da Palazzo Chigi all’Inail e al comitato tecnico-scientifico, che specificherà le adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale per ognuno dei tre livelli di pericolo individuati. Potrebbe esserci una minima riapertura di alcune attività riproduttive , mentre per spostarsi ed uscire di casa bisognerà attendere  l’inizio di maggio, sempre in modo molto graduale.

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2 risposte

  1. Piergiorgio ha detto:

    Che cosa è la Giustizia della giustizia?
    Anche un pur minimo stress manda in tilt le persone abituate a fare i cavoli propri e se poi si ammalano di Covid/19 imprecando. Multateli!!!!

  2. Rosetta ha detto:

    Mah che è la pandemia dell’ignoranza?

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