Un mese dalla scomparsa di Luigi. Il Vallo di Diano ricorda l’amico di tutti: “Sarai uno di noi, per sempre”

A un mese dalla scomparsa di Luigi Morello, causata dal Coronavirus, il Vallo di Diano ricorda l’amico di tutti.

Un mese dalla scomparsa di Luigi. Lettera all’amico di tutti: “Sarai uno di noi, per sempre”

UN MESE DALLA SCOMPARSA DI LUIGI. LETTERA ALL’AMICO DI TUTTI: “SARAI UNO DI NOI, PER SEMPRE”

Pubblicato da Italia Due su Giovedì 23 aprile 2020

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Caro Gino, è trascorso un mese da quando il terribile Virus che ha colpito l’Italia ci ha privati della Tua presenza. Il difficile momento che stiamo vivendo e le disposizioni a cui dobbiamo attenerci hanno impedito a tanti amici di porgerTi l’ultimo saluto. Ti scrivo anche a loro nome per ricordare alcuni dei momenti che ci hanno consentito di apprezzare il tuo valore di Uomo, di marito, di padre, di nonno, di Vigile del Fuoco e di Amico.

Ricordo la Tua soddisfazione di padre quando nel 2011 insieme ad Enza accompagnasti Francesca alla manifestazione del Rotary Club Sala Consilina-Vallo di Diano per ritirare il Premio “Nicola Giacumbi”, riservato ai figli degli Operatori delle Forze dell’Ordine che avevano conseguito i migliori risultati scolastici;

Ricordo la tua gioia in occasione della nascita dell’adorato nipotino che porta il Tuo nome;

Ricordo il Tuo impegno nel sociale con l’Associazione Life Onlus per la Sicurezza Stradale;

Ricordo la Tua grande generosità, resa ancor più concreta in occasione del terremoto che tra il 2016 e il 2017 colpì la regione Marche: unitamente agli inseparabili amici, Antonio Mea e Cono Tropiano, Ti rendesti protagonista di una raccolta fondi in due diversi momenti.

Ricordo la Tua fierezza di Vigile del Fuoco in occasione dell’inaugurazione della caserma che ospita il Distaccamento di Sala Consilina a conclusione dei lavori di restauro che, qualora non fossero stati effettuati, avrebbero messo a rischio la presenza del Distaccamento nel Vallo di Diano: notevole fu il Tuo impegno per dotare l’edificio di una edicola dedicata a Santa Barbara, protettrice del Corpo;

Ricordo il Tuo intervento quando, fuori servizio, riuscisti a soccorrere in tempi record, salvandole la vita, una bambina di nove anni colta da un grave malore in autostrada, per poi scomparire senza attendere il grazie della madre che ha fatto di tutto per individuarti ed esprimerti la sua riconoscenza;

Ricordo il Tuo orgoglio di Teggianese quando nel dicembre dello scorso anno è toccato a Te collocare la corona di fiori sull’obelisco di San Cono, nella piazza principale della città;

Caro Gino, Ti saluto con un verso latino “Non omnis moriar” (“Non morirò del tutto”): è tratto dalle Odi del poeta lucano Orazio ed ebbi modo di citarlo in occasione della intitolazione dell’aula consiliare di Teggiano al sen. Antonio Innamorato. C’eri anche Tu. Questo verso valeva per Antonio ma vale anche per Te perché, come Orazio, Tu vivrai nei nostri cuori grazie al grande patrimonio che hai lasciato: un patrimonio fatto di stima, affetto ed ammirazione che hai saputo conquistare in vita coniugando spessore umano e attaccamento al lavoro. Saremo in molti ad esserTi grati per l’esempio che hai lasciato.  Ciao Gino, grazie per essermi stato Amico. Sarai sempre uno di noi.

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