Il Dipartimento prevenzione e la lotta serrata al contagio nel Vallo di Diano. Il racconto della dottoressa D’Alvano

Rosa d’Alvano è la responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl per il Distretto del Vallo di Diano e del Golfo. Con la sua squadra si è trovata quasi travolta dal primo e anche dal più grande focolaio del Coronavirus della provincia di Salerno, quello nato dai raduni dei neocatecumenali. A oggi sono 154 i contagiati, 600 i contatti diretti, migliaia le persone a rischio. La D’Alvano con la sua equipe formata da Emilia Lupo, Marzia Manilia, Andres Migue Crisci e Pasquale Iuzzolino ha dovuto fronteggiare una situazione completamente nuova e – occorre dirlo – con mezzi con certo pronti all’uso. Al centro anche di alcune polemiche e critiche, la D’Alvano spiega cosa è stato fatto e come si è migliorati nel corso del tempo. Il suo ufficio, il cuore del dipartimento si trova al terzo piano dell’ex ospedale di Sant’Arsenio, e da queste poche stanze, in un edificio che non brilla certo per cura, dall’11 marzo i cinque non sono praticamente mai usciti. Tra le “battaglie” vinte quella di aver arginato al massimo il contagio e quella essere riusciti a far arrivare i rinforzi. Per effettuare i tamponi, infatti, per tutto il mese di marzo si è dovuto attendere l’ambulanza da Nocera inviata dal 118. Da inizio aprile e grazie alla collaborazione di Giuseppe Forlano del 118, e di Pasquale Lopardo, autista, si è finalmente avuto la possibilità di avere un’ambulanza sul posto. Un lavoro sanitario, di indagine e ma anche di umanità. Ecco il racconto della D’Alvano.

ESCLUSIVA: Il Dipartimento prevenzione e la lotta serrata al contagio nel Vallo di Diano. Il racconto della dottoressa D'Alvano

ESCLUSIVA: Il Dipartimento prevenzione e la lotta serrata al contagio nel Vallo di Diano. Il racconto della dottoressa D'Alvano

Pubblicato da Italia Due su Domenica 3 maggio 2020

Una risposta

  1. Luis ha detto:

    “Fronteggiare una situazione nuova”, siamo al limite della sceneggiata,farsi belli agli occhi del popolo per giustificare il cattivo operato , e da quando le emergenze sanitarie “avvisano” per fare organizzare la prevenzione??

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