L’ex presidente del Tribunale, Zarrella, ricorda gli avvocati Rienzo e Capozzolo: “Esempi da seguire”

Matteo Claudio Zarrella (già Presidente del Tribunale di Lagonegro) ha voluto ricordare con una lettera di saluto gli avvocati Antonio Rienzo e Antonio Capozzolo, recentemente scomparsi.

“L’avvocato Capozzolo – scrive Zarrella -, uno dei più strenui e appassionati difensori del territorio valdianese e del Tribunale di Sala Consilina. Al tempo della paventata riforma della geografia giudiziaria si mostrava naturalmente ostile a chi avesse osato usurpare il suo Tribunale; con aria di guerriero pareva pronto alla resistenza quasi fino alle barricate. Superata quella fase, l’avvocato Capozzolo ha rivelato, nel nuovo Tribunale di Lagonegro, tutta la sua gentilezza d’animo. Mi volle a Sant’Arsenio per un convegno sulla giustizia sportiva, da lui organizzato unitamente al figlio, avvocato Rosario, assessore comunale. E mi volle di nuovo a Sant’Arsenio alla presentazione del mio libro sul Processo a Cristo. Lo incontrai, bardato di armatura fotografica, in una Atripalda che, vestita di Gerusalemme, offriva i suoi scenari alla manifestazione teatrale del libro. Aveva il gusto della battuta, del buon umore”.

Per quanto concerne Rienzo, Zarella scrive questo: “Vi sono uomini che riflettono nel volto, nello sguardo, nel sorriso benevolo e sincero, tutto il proprio modo di essere e di pensare. Questo era l’avvocato Antonio Rienzo. Lo conobbi in un momento difficile, in occasione di un sopralluogo al Tribunale di Sala Consilina, destinato ad essere “accorpato” al Tribunale di Lagonegro.  Al sopralluogo, i tecnici prendevano le misure a quel palazzo di giustizia che teneva il busto di de Marsico come nume tutelare. De Marsico pareva che distogliesse lo sguardo da quell’incursione. Quella volta gli occhi sorridenti dell’avvocato Rienzo parevano velarsi di malinconia. Era insieme all’avvocato Michele Marcone, allora Presidente del Foro del Vallo di Diano, ad avanzare la proposta di trovare il modo di salvare il Tribunale di Sala Consilina anche procrastinando il tempo della soppressione, nella speranza di un utile ripensamento del Governo riformatore. Come Presidente del Consiglio dell’Ordine è stato un degno rappresentante del Foro ed ha continuato ad esserlo anche quando il testimone della presidenza, nel più ampio circondario di Lagonegro, è passato all’avvocato Gherardo Cappelli che gli ha sempre tributato massima fiducia. L’avvocato Rienzo non aveva certo bisogno di vestirsi dei fregi della carica, per far sentire la sua voce intesa alla collaborazione per la soluzione dei complessi problemi, sempre presenti in un Tribunale che per sua natura si definisce come l’arena di forze e di interessi divergenti. Da tutti riconosciute le sue mirabili doti: la capacità di mediazione, il suo patente distacco dai conflitti del momento, la sua propensione ad affidarsi alla previdente sapienza del Tempo”.

E la conclusione: “Ci mancherà l’avvocato Capozzolo, la sua abituale cordialità. Ci mancherà l’avvocato Rienzo, il suo habitus istituzionale. Una mancanza che si dovrà convertire ad esempio”.

 

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