Sei anni senza Maria Dorotea Di Sia. Oggi il ricordo di don Antonino. Il padre: “La giustizia non è uguale per tutti”

Sei anni senza un’artista talentuosa, una donna di spessore, una ragazza solare. Sei anni senza una risorsa umana e culturale per il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro. Sei anni senza Maria Dorotea Di Sia, morta in un tragico incidente in Puglia. Era il 13 maggio del 2014 e Di Sia era nell’auto guidata da Pantaleo D’Addato. La vettura andò a sbattere contro un pilastro e nell’impatto, terribile la giovane morì. Una vicenda tragica che ha vissuto anche altri aspetti davvero drammatici per la famiglia di Maria Dorotea. Dalle spese per il trasporto della salma dal luogo dell’incidente all’obitorio (con le scuse successive del sindaco pugliese) al furto delle uova di Pasqua, in almeno due casi, adagiate sulla tomba della ragazza. E soprattutto un aspetto estremamente tragico: il processo a carico del conducente della vettura ristagna. Infatti dopo la condanna in primo grado a tre anni per omicidio colposo aggravato, in quanto D’Addato guidava sotto effetto di sostanze stupefacenti e con un tasso alcolemico superiore ai limiti, l’appello non è stato ancora messo in agenda. Questo lo abbiamo scritto l’anno scorso e purtroppo lo dobbiamo scrivere un’altra volta, quest’anno. “La Giustizia non è uguale per tutti – ha voluto dire Donato, il padre – e il Covid ha messo in ancor più in risalto questa situazione”.

La mamma Pietrina ha ricordato così Maria Dorotea: “Sei lunghi anni senza di te e a tutti gli altri che già in privato mi hanno fatto arrivare la vicinanza, l’affetto e l’amore che ti portano e mi portano. Grazie. Un grazie dal profondo del cuore a Don Antonino che nonostante la criticità del momento celebrerà la Santa Messa in tua memoria, immensamente grata. Questo amore scritto nel cuore canta sempre nell’immenso”.

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