Sentenze pilotate alla commissione tributaria: 32 anni di carcere per giudici ed imprenditori

“Trentadue anni di carcere e confische di beni per un valore complessivo di 290mila euro. Il gup Gennaro Mastrangelo nel pomeriggio di ieri ha emesso le condanne – in rito alternativo – per l’operazione Ground Zero che ha portato alla luce un giro di mazzette messo in piedi presso la commissione tributaria per «correggere» le sentenze di primo grado con il coinvolgimento di giudici compiacenti, funzionari corrotti ed imprenditori dal «soldo facile»”. La notizia è riportata dal quotidiano “Il Mattino”. “Il giudice ci è andato giù duro, si legge nell’articolo a firma di Petronilla Carillo, senza fare sconti a nessuno. Non si è fermato dinanzi alle pesanti richieste del pm Elena Guarino ma è andato oltre. È il caso dell’imprenditore Alfonso De Vivo: dinanzi alle richiesta di assoluzione del pm, il gup Mastrangelo ha emesso una sentenza di condanna di quattro anni e sei mesi di reclusione. Assolto Franco Spanò, il figlio del giudice per il quale il padre avrebbe chiesto un posto di lavoro presso un’azienda «cliente» della sua commissione”. Le pene più pesanti sono quelle inflitte a quelli che possono essere definiti gli “organizzatori” del giro d’affari, ossia i due giudici ed i due segretari della commissione per i quali è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Condanne che risultano per tutti ancora più «importanti» visto che c’è uno sconto di pena per il rito alternativo (abbreviato o patteggiamento).

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