Sequestrati 8 mila DPI in Basilicata: destinati a farmacie parafarmacie dentro e fuori Regione

Sequestrati 8 mila DPI in Basilicata: destinati a farmacie parafarmacie dentro e fuori Regione

Sequestrati 8 mila DPI in Basilicata: destinati a farmacie parafarmacie dentro e fuori Regione

Pubblicato da Italia Due su Martedì 26 maggio 2020

Oltre otto milioni di mascherine facciali protettive e altri dispositivi di protezione individuale, come schermi facciali, guanti monouso, tute monouso, termo scanner, sono stati sequestrati, nei giorni scorsi dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza, coadiuvato della Direzione Antifrode e Controlli dell’Agenzia delle Dogane di Roma e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Potenza. Il materiale sequestrato- fa sapere la Procura- riportava certificati CE contraffatti, o comunque certificazioni a vario titolo illecite, irregolari o inidonee. I dispositivi sequestrati pervenuti dall’estero nei giorni scorsi, sono stati rinvenuti all’interno dei locali di deposito della società e dell’azienda che ne aveva curato il trasporto dall’estero, entrambe con sede a Melfi.

All’atto dell’accesso molti di questi beni erano già in fase di carico su furgoni di corrieri, pronti per essere distribuiti a farmacie e parafarmacie dentro e fuori i confini regionali lucani, mentre per altri erano in corso operazioni di stoccaggio ed operazioni di etichettatura e confezionamento. Le operazioni d’indagine, hanno permesso anche di individuate un vicino centro stampa nel quale venivano realizzati i bollini  contraffatti poi  apposti sulla merce, in particolare sulle mascherine per bambini.

Contraffazioni con falsi bollini CE anche su termoscanner, mascherine generiche o mascherine FFP2 , non idonei e quindi privi di protezione per le persone.  Se l’operazione fosse proseguita fino alla vendita al dettaglio, sarebbero stati ingannati centinaia di migliaia di consumatori esposti al contagio senza, di fatto, avere le necessarie protezioni. L’imprenditore coinvolto nell’operazione della Finanza, titolare della società ed azienda, è lo stesso imprenditore che ha donato 200mila mascherine a strutture sanitarie lucane all’inizio di aprile.

 

 

 

 

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