Tribunale di Sala Consilina: il silenzio del Vallo di Diano e l’iperattivismo del Cilento nel bilancio di Geppino D’Amico

Il tema della riapertura del Tribunale soppresso di Sala Consilina, tornato alla ribalta negli ultimi giorni, interessa poco alla politica valdianese: almeno così sembra di capire dal silenzio registrato nel Vallo di Diano, accompagnato invece dall’iper-attività dei politici Cilentani. Una differenza che non poteva passare inosservata al giornalista e storico Geppino D’Amico.

Tribunale di Sala Consilina: il silenzio del Vallo di Diano e l’iperattivismo del Cilento nel bilancio di Geppino D’Amico

TRIBUNALE DI SALA CONSILINA: IL SILENZIO DEL VALLO DI DIANO E L’IPERATTIVISMO DEL CILENTO NEL BILANCIO DI GEPPINO D’AMICO

Pubblicato da Italia Due su Sabato 20 giugno 2020

TESTO DI GEPPINO D’AMICO:

“Che il dibattito sul tribunale di Sala Consilina si sarebbe allargato dopo le criticità logistiche post Covid del Tribunale di Lagonegro era facile prevederlo. E se nel Vallo di Diano il Comitato per la riapertura dei tribunali chiusi nel 2013 e l’Associazione Giuristi Cattolici chiedono con forza la riapertura del Tribunale di Via De Marsico, dal Cilento arrivano proposte generose di ospitalità. In che moro? Dando vita al tribunale del Parco.

Abbiamo già anticipato la proposta dell’on.le Federico Conte, avanzata proprio attraverso Italia 2 Tv, a Conte si è subito accodato Stefano Pisani. Chi è costui? Era il vice di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso nel 2010 in circostanze purtroppo ancora non chiarite dalle indagini. Pisani, che prese il posto di Vassallo ed è tuttora in carica, sostiene che il Parco è un territorio omogeneo e quindi deve avere il suo tribunale e, generosamente, fa capire che Vallo della Lucania è pronta ad offrire ospitalità. Tutto il resto è campanilismo! Due giorni fa l’intervento di Simone Valiante il quale, dopo avere ricordato che lui il tribunale del Parco lo aveva proposto nel 2015, ha sostenuto l’utilità di una riflessione sul tribunale del Parco che potrebbe essere una delle tante idee per condividere una politica di servizi comuni sul territorio. Questo perché il Parco può e deve ragionare insieme sul proprio futuro. “È evidente –questo il Valiante pensiero– che tutto ciò non può avvenire a discapito di popolazioni che sono ancora distanti e devono chiaramente raggiungere i servizi in tempi rapidi. Se non si apre però una riflessione serena degli ordini professionali anche sul futuro della giustizia del nostro territorio, è difficile ragionare del futuro. Il mio lavoro da parlamentare –è sempre Valiante che parla– ha consegnato agli atti dell’allora Commissione di verifica ministeriale sulle circoscrizioni giudiziarie una serie di rilievi ed approfondimenti, lasciando aperta la possibilità di una revisione dei piccoli presidi a cominciare da quello di Sala Consilina. Se oggi veramente si riapre una piccola possibilità, è forse più utile che alle polemiche si sostituisca la ragionevole possibilità di un lavoro e di una battaglia comune”.

Cerchiamo di riassumere: Valiante dice “si” al tribunale del Parco, ma lascia aperta la possibilità di una revisione dei piccoli presidi a cominciare da quello di Sala Consilina. Sono compatibili le due idee?

Intanto, molti sostengono la necessità di assicurare ai territori il diritto di avere una “giustizia di prossimità”. In attesa che qualcuno ci spieghi come applicarla al nostro territorio proviamo ad analizzare le “distanze di prossimità” con i seguenti risultati: la distanza chilometrica che separa Sala Consilina da Lagonegro è di 33 Km; da Sala Consilina a Vallo della Lucania i Km salgono a 90 che diventano oltre 100 se consideriamo Caggiano, Auletta, Petina e Salvitelle. Il problema non interessa soltanto gli avvocati ma anche i cittadini, sia quelli che si rivolgono alla magistratura per avere giustizia, sia quelli che, purtroppo per loro, vanno in tribunale per difendersi.In attesa di ricevere utili indicazioni sulla giusta interpretazione della “giustizia di prossimità” ci sia consentita un’ultima annotazione: in tutta questa vicenda colpiscono due cose: l’iperattivismo dei rappresentanti politici del Cilento e il silenzio assordante di quelli del Vallo di Diano.

Però non dobbiamo dimenticare che non serve a nulla chiamare a raccolta i cittadini del Vallo di Diano dopo che le decisioni saranno state assunte e gli atti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, così come è avvenuto a settembre del 2013. In tal caso vale il discorso di Giulio Cesare al momento di attraversare il Rubicone senza l’autorizzazione del Senato di Roma,”Alea iacta est”: il dado è tratto. Allora eravamo nel 49 a.C.; oggi siamo nel terzo millennio e qualsiasi protesta postuma resterebbe fine a se stessa”.

GEPPINO D’AMICO

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Una risposta

  1. FRANCO LAMANNA ha detto:

    Da cittadino del Vallo di Diano, nato e residente in Sala Consilina, nel reiterare quanto più volte sostenuto, per l’ingiustizia subita nella mia città e nell’interesse della intera comunità ( VALLO DI DIANO), per la soppressione del Tribunale di Sala Consilina, accorpato a Lagonegro fuori provincia (PZ), unico caso dei 33 Tribunali soppressi, circa sette anni orsono, dopo aver sentito l’intervista dell’ON.le Federco Conte, che ha proposto: il TRIBUNALE DEL PARCO), disegno politico, che aborro, evidenzio le seguenti ragioni:
    a) La Città di Sala Consilina non è mai sede staccata di altro Tribunale di altra città. Credo, che sia utile a tutti fare chiarezza con dati reali e incontrovertibili. Il Vallo della Lucania (SA) è La Città CAPOFILA di sette Comuni: CANNALONGA, CASTELNUOVO CILENTO, CERASO, GIOI, MOIO DELLA CIVITELLA, NOVIVELIA, SALENTO, che complessivamente formano un tessuto sociale di circa 22.000 abitanti.
    b) IL VALLO DI DIANO, confina con il Cilento con la catena dei monti ALBURNI. Il territorio comprende 15 comuni. Il numero di abitanti è di circa 60.000. Capofila è la città di SALA CONSILINA. il nostro territorio è pieno di reperti archeologici, di attività commerciali e industriali con un giro d’affari notevole. Nella città di Padula è sita la Certosa di S.Lorenzo, classificata la più grande d’ Europa. Tutto il Vallo di Diano è considerato patrimonio dell’umanità (UNESCO).
    Spero, che le mie argomentazioni, se pure sintetiche, possano essere utili, per una valutazione serena e giusta, per tutti gli organi politici, che hanno interesse a tutelare ed amministrare i territori a loro affidati, nel rispetto di quanto sancisce la Carta Costituzionale. Nel caso specifico, mi sembra normale, che i territori, che hanno un bacino di utenza inferiore,abbiano una sede staccata dei servizi giudiziari, per cui ritengo, che non può essere il VALLO DI DIANO.

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