Il Comando regionale della Basilicata della Guardia di Finanza festeggia il 246° anniversario: bilancio 2019 ed emergenza “Covid_19”

Questa mattina, presso la caserma “M.C. Gerardo Forlenza C.V.M.”, il Comandante Regionale Basilicata, Generale di Brigata Antonio De Nisi, è intervenuto per la celebrazione della ricorrenza del 246° Anniversario della Fondazione del Corpo. La cerimonia si è svolta alla presenza del Prefetto di Potenza, S.E. Dott. Annunziato Vardè, ed hanno partecipato gli Ufficiali ed i Comandanti di Reparto della provincia di Potenza, una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e del Consiglio di Base di Rappresentanza ed una aliquota di personale delle categorie in servizio nel capoluogo lucano. Il Comandante Regionale, dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale, ha tenuto una breve allocuzione sull’impegno operativo dei militari nella lotta ai fenomeni di illegalità: evasione, elusione e frodi fiscali, sprechi di risorse pubbliche, contraffazione, traffici illeciti e degli altri obiettivi strategici di interesse per il Corpo. Grazie alle peculiari capacità operative ed investigative delle Fiamme Gialle, volte ad approfondire i diversi fenomeni dell’illegalità in maniera organica e completa, la Guardia di Finanza – ha sottolineato il Generale Antonio De Nisi – si conferma, oggi, quale presidio di straordinaria efficacia a difesa degli interessi erariali e dell’economia legale: il Corpo opera infatti a salvaguardia delle libertà economiche sancite dalla Carta Costituzionale. L’Ufficiale Generale ha poi ringraziato le Fiamme Gialle lucane per il loro impegno profuso nella difesa dei principi della giustizia e legalità, tanto più significativi sul terreno della tutela della sicurezza economica e finanziaria della collettività, dei cittadini e delle imprese, base essenziale di ogni democrazia. Il Comandante Regionale ha inoltre manifestato la sua riconoscenza alle donne e agli uomini della Guardia di Finanza della Basilicata per essere stati ogni giorno sul territorio per soddisfare le esigenze di trasparenza e sicurezza dei cittadini, garantendo, sotto ogni aspetto, la tutela del tessuto produttivo sano della Basilicata.  Ha anche ricordato ai finanzieri, che la loro “missione” è di elevato profilo, morale e professionale, a tutela degli interessi fondanti della collettività: la Guardia di Finanza è una “Forza di Polizia a forte vocazione sociale”. La ricorrenza dell’Anniversario, inoltre, è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività operativa svolta dai dipendenti Reparti del Corpo nel corso dell’anno 2019. PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA Le Fiamme Gialle della Basilicata sono impegnate nella lotta alle frodi fiscali e ai più gravi, articolati e insidiosi fenomeni di criminalità economico-finanziaria a tutela delle fondamentali libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti e, più in generale, a sostegno dello sviluppo del Paese e dell’intera collettività. Per l’anno in corso, la strategia d’intervento del Corpo è articolata in piani operativi, attività investigativa e controllo economico del territorio, per garantire un variegato complesso di azioni volto a presidiare tutte le aree operative demandate alle responsabilità dell’Istituzione, anche mediante la valorizzazione dell’unicità del proprio dispositivo organizzativo, basato sulla stretta interazione fra componenti territoriale e investigativa. I piani operativi, che si sostanziano nell’attuazione di programmi di interventi mirati sulle più pericolose manifestazioni d’illegalità che caratterizzano le diverse aree del territorio, sono distinti in più obiettivi strategici affidati al Corpo, vale a dire la lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, il contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica e le azioni volte ad assicurare il regolare funzionamento dell’economia e dei mercati, prevenendo, in particolare, le infiltrazioni della criminalità organizzata ed economico-finanziaria. Altro pilastro dell’azione di servizio della Guardia di Finanza, che ne connota fortemente il carattere di Forza di polizia economico-finanziaria, è l’attività investigativa che si traduce nell’esecuzione delle indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria ordinaria relativamente a tutti i più gravi reati a sfondo economico-finanziario, cui si aggiungono quelle della Corte dei conti in ordine ad ipotesi di spreco di denaro pubblico. Il controllo economico del territorio consiste, poi, nel presidio assicurato dai Reparti territoriali di strade ed aree urbane per la ricerca di fenomeni di sommerso d’azienda e di lavoro, nonché per il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti. Nell’anno 2019, in relazione allo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria riferite ai più gravi reati a sfondo economico-finanziario, le unità operative del Corpo della Basilicata hanno concluso 487 deleghe d’indagine dell’Autorità Giudiziaria ordinaria e della Direzione Distrettuale Antimafia. Le deleghe pervenute hanno interessato anche il comparto dei reati tributari, con una forte incidenza per quelle connesse all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Sono stati conclusi 57 incarichi investigativi pervenuti dalla Procura Regionale e dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti di Basilicata, con riferimento al settore della spesa pubblica e, in particolare, alle ipotesi di danno erariale ed illeciti in danno della Pubblica Amministrazione. In aggiunta alle indagini di polizia giudiziaria, sono stati eseguiti 547 interventi mirati (88 verifiche e 459 controlli) che hanno consentito di denunciare 59 responsabili per reati fiscali, constatare una base imponibile netta ai fini delle imposte dirette di oltre 86 milioni di euro ed un’evasione dell’Imposta sul Valore Aggiunto pari a 22 milioni di euro. Individuati 66 evasori totali, soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al fisco ed hanno sottratto a tassazione oltre 63 milioni di euro. Non sono mancati 93 datori di lavoro che hanno impiegato 175 lavoratori in “nero” e/o irregolari. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 100 mila euro ed avanzate proposte di sequestro per oltre 14,1 milioni di euro. Nel settore dei giochi e delle scommesse, l’azione di servizio della Guardia di Finanza è rivolta, oltre alla tutela del gettito erariale, a contrastare la concorrenza sleale esercitata ai danni degli operatori onesti da parte di soggetti non autorizzati, nonché a tutelare il consumatore, con particolare riguardo alle fasce più deboli, prime fra tutte i minori, da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, tanto sul piano della regolarità del gioco, quanto sulle concrete probabilità di vincita. Sono stati eseguiti 63 interventi e verbalizzati 111 soggetti, sequestrati 2 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento e 1 punto clandestino di raccolta scommesse. È stato inoltre constatato un imponibile ai fini del P.R.E.U. (prelievo erariale unico) di oltre 1,7 milioni di euro.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza impegna diversi piani operativi al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica amministrazione, minano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto solo un corretto impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. In questa prospettiva, il Corpo continua a rafforzare ulteriormente il proprio dispositivo di vigilanza, lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese. Nel periodo considerato, relativamente al settore della tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti oltre 689 interventi che hanno interessato i più importanti flussi di spesa,  dalla sanità alla previdenza, dai fondi comunitari agli incentivi nazionali, dalle prestazioni sociali agevolate agli appalti. L’ammontare delle risorse pubbliche indebitamente richieste o percepite, da parte di 6 responsabili, è stato di oltre 11 milioni di euro. In ambito sanitario, sono stati denunciati 7 soggetti ed accertata una frode per circa 6,2 milioni di euro; nel settore dei cc.dd. “furbetti” del ticket, 432 controlli mirati hanno consentito di individuare irregolarità per la quasi totalità dei casi (98,6%); in pratica, le persone verificate avrebbero ottenuto prestazioni sanitarie gratuite senza averne titolo. I 150 controlli svolti nell’ambito delle prestazioni sociali agevolate (quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e precarie condizioni economiche e sociali) hanno evidenziato irregolarità nel 48% dei casi. Inoltre, nell’ambito dei 48 interventi eseguiti in materia di responsabilità amministrativa, sono stati segnalati alla Corte dei Conti 125 responsabili per sprechi o irregolari gestioni di risorse finanziarie pubbliche che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per circa 69 milioni di euro. In materia di appalti, a seguito di 9 interventi eseguiti, sono stati denunciati 7 soggetti alla competente A.G. ed individuato un ammontare di appalti irregolare pari ad oltre 35,3 milioni di euro.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 164 soggetti che hanno consentito di effettuare proposte di sequestro per oltre 11,5 milioni di euro. Sono state inoltre effettuate proposte di sequestro per auto-riciclaggio (art. 648 ter 1 c.p.) per un valore di oltre 4,8 milioni di euro. In materia di reati fallimentari sono stati accertati distrazioni di beni per un valore di oltre 12,8 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per circa 2 milioni di euro. Continua la lotta al mercato del “falso”, illecito fenomeno che fa male al Paese, danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Nello specifico settore, le attività delle Fiamme Gialle Lucane hanno permesso di sequestrare complessivamente oltre 712 mila articoli, recanti falsa indicazione di origine o pericolosi, denunciando all’Autorità Giudiziaria 36 responsabili. Il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario che, integrando tra loro le diverse componenti territoriale ed investigativa, ha visto impegnate n. 2.920 pattuglie. 460 interventi antidroga, condotti anche attraverso un capillare monitoraggio delle arterie stradali di collegamento tra i maggiori siti di interesse operativo, hanno portato al sequestro di Kg. 11,885 di sostanze stupefacenti, alla denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di 63 persone, di cui 21 in stato di arresto, nonché alla segnalazione di 468 assuntori alle competenti Prefetture.   Come noto, l’emergenza epidemiologica Covid-19 ha determinato nell’Autorità di Governo la necessità di adottare straordinarie disposizioni urgenti volte a contrastare la diffusione del virus e a contenere gli effetti negativi sul tessuto socio-economico. Coerentemente con tali misure, la Guardia di Finanza, quale forza di polizia economicofinanziaria a competenza generale, è stata chiamata ad adeguare il proprio dispositivo di vigilanza in funzione dell’esigenza di sostenere l’economia sana del Paese e di attenuare la situazione di sofferenza e di difficoltà manifestata da cittadini, imprese e professionisti. A tal proposito, l’azione di controllo del territorio è avvenuta con l’impiego di pattuglie, sotto il coordinamento dell’Autorità di P.S., sospendendo, nel contempo, l’esecuzione delle verifiche e dei controlli fiscali, nonché dei controlli strumentali e di specifiche attività di polizia amministrativa. Le altre attività di polizia economico-finanziaria sono state orientate al contrasto delle condotte più marcatamente illegali che hanno avuto correlazione con l’emergenza sanitaria in trattazione e che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione, quali: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti. I “Dispositivi permanenti di contrasto ai traffici illeciti” e i “Dispositivi operativi per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato” sono stati prioritariamente impiegati dai Comandanti Provinciali per corrispondere alle attivazioni delle Autorità Prefettizie funzionali ad assicurare l’esecuzione e il monitoraggio delle misure richiamate dai diversi D.P.C.M. emanati nel tempo. In applicazione delle misure Governative volte al contenimento della diffusione del virus Covid-19, i Reparti dipendenti del Comando Regionale Basilicata, alla data del 31 maggio 2020, hanno controllato oltre 10.600 soggetti, tra persone ed esercizi commerciali, accertando 122 violazioni alla specifica normativa, 18 delle quali aventi rilievo di carattere penale. Inoltre, al fine di impedire la prosecuzione o la reiterazione delle violazioni, è stata disposta nei riguardi di 3 esercizi commerciali la chiusura provvisoria dell’attività. Complessivamente, sono stati sequestrati dispositivi di protezione individuali (D.P.I.) costituiti soprattutto da mascherine non conformi alla normativa di settore, per oltre 8 milioni di pezzi

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