La storia infinita di “scippi” di servizi al Vallo di Diano nel bilancio di Geppino D’Amico. E la storia continua…

È davvero lunga la storia degli “scippi” di importanti servizi perpetrati ai danni del Vallo di Diano. A ricordarli ai politici e ai cittadini che purtroppo hanno la memoria corta, ci pensa il giornalista e storico Geppino D’Amico.

La storia infinita di “scippi” di servizi ai danni del Vallo di Diano nel bilancio di Geppino D’Amico. E la storia continua…

LA STORIA INFINITA DI “SCIPPI” DI SERVIZI AI DANNI DEL VALLO DI DIANO NEL BILANCIO DI GEPPINO D’AMICO. E LA STORIA CONTINUA…

Pubblicato da Italia Due su Sabato 27 giugno 2020

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

“In apertura dell’intervento odierno mi sia consentito rivolgere un saluto a Simone Valiante, che ben conosco da anni, il quale ha avuto la bontà di commentare il mio intervento di sabato scorso. Lo ringrazio anche per i complimenti che ha voluto riservarmi e per i toni usati, pacati e scevri da qualsiasi pretesa manichea. In buona sostanza Simone Valiante scrive: “Perché non ragionare con Vallo su un progetto comune che parli innanzitutto di servizi, di personale, di tempi della giustizia, di territorio? La sede o le sedi di una riorganizzazione programmata vengono dopo”. L’idea di una discussione su argomenti così importanti è certamente condivisibile; però, considerato ciò che è successo in passato il “dopo” è meglio discuterlo prima: quando si parla di riorganizzazione e sedi è opportuno procedere in modalità binaria perché la storia dice che in simili frangenti a pagarne le spese è stato sempre il Vallo di Diano. Analizziamo alcuni episodi:

Nella seconda metà dell’800, in presenza della proposta di attraversamento del Vallo di Diano con sbocco a Castrocucco, fu scelta la via costiera e al Vallo di Diano fu concessa la Sicignano-Lagonegro senza il prolungamento previsto; peraltro, nel 1987, in occasione del centenario la tratta fu chiusa per consentire i lavori di elettrificazione della Battipaglia-Potenza-Taranto; Di anni ne sono trascorsi 33 ma la ferrovia non è più stata riaperta;

1995: soppressione delle USL sostituite dalle ASL: sede dell’ASL SA/3? Vallo della Lucania (meno di 9.000 abitanti); eppure la legge istitutiva assegnava la sede al centro con il maggior numero di abitanti, centro che era ed è Capaccio-Paestum che supera quota 22.000.

Da allora i nosocomi di Polla e Sant’Arsenio hanno cominciato a perdere posti letto e reparti: è aumentato solo il turismo sanitario con un numero sempre crescente di pazienti trasferiti altrove.

Stesso periodo, identico risultato con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: il primo firmatario della proposta di legge fu il Sen. Antonio Innamorato di Teggiano; la sede? a Vallo della Lucania;

2013: soppressione del tribunale di Sala Consilina con tutto quello che ne è derivato e su cui è inutile soffermarsi ulteriormente;

2016: altro schiaffo con la chiusura del carcere di Sala Consilina senza dimenticare il dimensionamento delle Poste, dell’Agenzia delle entrate e di altri uffici.

2020: in piena pandemia una “gelida manina” (quella del Presidente del Consiglio) con un tratto di penna ha cancellato i cinque comuni del Vallo di Diano dai finanziamenti destinati ai centri in zona rossa.

Ora a queste ultime follie qualcuno tenta di aggiungerne un’altra proponendo l’istituzione del Tribunale del Parco con sede (manco a dirlo) a Vallo della Lucania per potenziare quel Tribunale che (come Lagonegro) sta vivendo grosse difficoltà, e la stessa Corte d’Appello di Salerno. In che modo? Togliendo il territorio del Vallo di Diano al tribunale di Lagonegro riportandolo in provincia di Sala aggregandolo a Vallo della Lucania. Nessuno dice “chiudete il Tribunale di Vallo della Lucania” ma, senza interpellare il Vallo di Diano, nessuno dovrebbe dire “venite a Vallo della Lucania” come afferma non senza alterigia il sindaco di Pollica che per Sala Consilina propone una sede distaccata come se questo fosse nelle sue prerogative.

Chi auspica il bilanciamento del territorio e l’omogeneità dello sviluppo del Parco dovrebbe spiegare come si vogliono applicare i tanto sbandierati principi di bilanciamento e omogeneità. Finora c’è stato un forte sbilanciamento che ha danneggiato il Vallo di Diano. Naturalmente, e concludo, la stampa può solo evidenziare certe situazioni per cui la mia è solo un’opinione frutto di un’analisi di ciò che è stato e di ciò che vi va che si potrebbe determinare. Credo che su un argomento così importante verificare l’opinione degli avvocati, dei sindaci, dei politici ma anche dei cittadini del Vallo di Diano che sono i fruitori del sistema Giustizia.  Non ci resta che attendere opinioni risposte, proposte e promesse. Le promesse arriveranno di sicuro; siamo o non siamo alla vigilia di una importante tornata elettorale!”.

GEPPINO D’AMICO

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Una risposta

  1. FRANCO LAMANNA ha detto:

    Da cittadino del Vallo di Diano, nato e residente in SALA CONSILINA, nel reiterare quanto più volte sostenuto, per l’ingiustizia subita nella mia città e nell’interesse della intera comunità (VALLO DI DIANO), PER LA SOPPRESSIONE DEL Tribunale di Sala Consilina, accorpato a Lagonegro fuori provincia (PZ), unico caso dei 33 Tribunali soppressi, circa sette anni orsono, dopo aver sentito l’intervista dell’ON. le. Federico Conte, che ha proposto: (il TRIBUNALE DEL PARCO), disegno politico, che aborro, evidenzio le seguenti motivazioni:
    a) La città di Sala Consilina non è stata mai sede staccata di altro Tribunale di altra città. Solo per chiarezza di fatti incontrovertibili, preciso che Vallo della Lucania (SA) è la città capofila di sette comuni: CANNALONGA, CASTELNUOVO CILENTO, CERASO, GIOI, MOIO DELLA CIVITELLA, NOVIVELIA, SALENTO) che complessivamente formano un tessuto sociale di circa 22.000 ABITANTI.
    b) Il VALLO di DIANO confina con il Cilento con la catena dei monti ALBURNI. Il territorio comprende 15 comuni. Il numero di abitanti è di circa 60.000. Capofila è LA CITTA’ di Sala Consilina. Il nostro territorio è pieno di reperti archeologici, di attività commerciali ed industriali, con un giro d’affari notevole. Nella città di Padula è sita la Certosa di S. Lorenzo, classificata la più grande d’ Europa. Tutto il Vallo di Diano è considerato patrimonio dell’umanità (UNESCO)-
    Spero, che le mie argomentazioni, se pure succinte, siano valutate da tutti i politici dell’arco costituzionale, che hanno interesse a tutelare i territori a loro affidati, nel rispetto di quanto sancisce la carta Costituzionale. I servizi garantiti dalla Costituzione, vanno tutelati e garantiti a tutti i territori. E’ normale, che quelli che rappresentano un bacino di utenza inferiore abbiano una sede staccata di servizi giudiziari, per cui certamente non può essere il VALLO DI DIANO (SALA CONSILINA)

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