Il virologo Giulio Tarro a Sala Consilina: “L’uso delle mascherine va rivisto”

Il contagio” da coronavirus non avviene all’aperto o in luoghi ventilati, il virus non sopravvive più di 6-7 minuti ai raggi ultravioletti come confermato dall’università di Oxford a fine maggio e l’uso della mascherina va rivisto soprattutto in vista dell’apertura delle scuole a settembre, ad affermarlo è il virologo Giulio Tarro, durante il suo intervento al convegno in Senato ‘Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti e durante un incontro nel Vallo di Diano. Tarro ricorda come le mascherine all’inizio erano indossate soltanto da persone contagiate e operatori sanitari ed evidenzia come si cataloghi nel mondo “una differenza negli approcci”.

Per le scuole, dice il virologo- “A maggio erano aperte in Danimarca e Austria, in Svezia non le hanno mai chiuse, riflettiamo su questo e adeguiamoci”.  Inevitabile parlare del vaccino. Ci sono diversi studi su come il virus si diffonde. A cui si aggiunge lo studio del Pentagono attraverso l’esercito americano che ha dimostrato che nel 36% della circolazione di coronavirus in fase di epidemia c’è un’accentuazione che riguarda quelli che hanno avuto una vaccinazione proprio nei riguardi del virus anti influenzale. Lo dico per molti presidenti di Regione che vorrebbero l’obbligatorietà dei vaccini in autunno che se fosse vero questa ricerca sarebbe non congruente e un aggravamento di una situazione reale. Studio che è stato riprodotto di recente anche dalla vicina Spagna con la quale abbiamo molte cose in comune. Come dice Zangrillo non c’è più un paziente in terapia intensiva quindi il virus ha finito la sua curva”.

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