Salvini spacca Sapri: in migliaia nel Cilento per acclamare o contestare il leader della Lega

E’ stato un tour intenso quello vissuto da Matteo Salvini, leader della Lega, in provincia di Salerno nella giornata di ieri. Una giornata con applausi e contestazioni, con acclamazioni e cariche della polizia contro chi protestava per la sua venuta. A Cava de’ Tirreni si sono registrati diversi momenti di tensione con i contestatori bloccati dagli agenti contro i quali, alcuni facinorosi, hanno lanciato sedie. Il senatore in tour per la campagna elettorale di Caldoro, candidato per il centro destra, ha spinto soprattutto sulla situazione degli ospedali Covid realizzati dalla giunta di Vincenzo De Luca chiedendo lumi alla Magistratura e poi ha toccato altre zone dell’area, soprattutto cilentana. Dopo Salerno e Cava, infatti ha incontrato alcuni agricoltori della Piana del Sele e poi si è fermato ad Agropoli. Tappa conclusiva a Sapri. E proprio la città della Spigolatrice è stata, probabilmente, l’emblema della situazione politica di Salvini. Una situazione estremante “spaccante”, da un parte i suoi “seguaci” e cacciatori di selfie, dall’altra – anche se distanti e controllati dalla Polizia – i suoi contestatori che dal pomeriggio hanno intonato cori contro Salvini sotto lo slogan “Sapri non si lega”. Centinaia di persone, divise, hanno così riempito Sapri – senza per fortuna mai alcun atto fuori dai canoni democratici – e l’hanno “spaccata”.

Salvini dal palco ha snocciolato ancora i suoi argomenti, dalla scuola, al lavoro passando per la sicurezza. Ha anche puntato il dito contro gli italiani che hanno scelto mete estere rischiando il contagio “invece di scegliere il mare italiano e bello come quello di Sapri”.

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