Arresto del Sindaco di Eboli. Il deputato Casciello: “Il Consiglio comunale va sciolto”

“Il Consiglio comunale di Eboli, a seguito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco Massimo Cariello, va sciolto. È necessario, oltre che opportuno”. Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera, nel presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“Da garantista convinto, che non ha mai accettato il giustizialismo prima dei processi né l’affidare alle vie giudiziarie il destino della politica, ritengo stavolta indispensabile che il Consiglio comunale di Eboli venga sciolto, anche per sottrarre la Magistratura alle critiche strumentali che sono seguite alla procedura di sospensione dalla carica del primo cittadino appena rieletto”, prosegue l’onorevole Gigi Casciello.

Nel dettaglio, si legge nell’interrogazione parlamentare : “Le gravissime accuse, i retroscena e le intercettazioni a dir poco inquietanti che stanno emergendo dall’inchiesta, le contaminazioni ambientali di vario genere, indignano le forze sane della società civile e della politica che chiedono a gran voce che vengano adottati provvedimenti immediati per il Comune di Eboli”, scrive l’onorevole Casciallo, “Fermo il profondo convincimento che in fase di indagini il garantismo sia posto a presidio della persona in una democrazia liberale e che la nostra Costituzione è ispirata a questi principi, è altresì chiaro che nell’accertamento della dilagante corruzione all’interno di un Comune, con il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale, la valutazione dell’Amministrazione, nella sua ampia discrezionalità, è totalmente distinta da quella che deve effettuare il giudice penale. Lo scioglimento dell’organo elettivo si connota quale misura di carattere straordinario per fronteggiare un’emergenza straordinaria”.

Di qui, la richiesta al Viminale ad “attivarsi affinché venga avviato l’iter amministrativo per lo scioglimento del Comune di Eboli attraverso l’immediata istituzione della Commissione di Accesso”.

 

 

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