Macchinario per tamponi destinato a Roccadaspide “dirottato” a Polla. L’ira di Auricchio

 

Il macchinario per l’esame dei tamponi molecolari rapidi destinato all’ospedale di Roccadaspide è stato “dirottato” verso l’ospedale di Polla. Lo si apprende da una diffida inviata dal vicesindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, al Direttore Generale dell’Asl Salerno. Nel documento si legge che il macchinario risulta “in consegna” per il presidio ospedaliero di Roccadaspide. “Si è appreso, scrive Auricchio, che del tutto inopinatamente e senza alcuna plausibile motivazione, con nota interna del Direttore dell’Unità Operativa di Patologia Clinica dell’Asl Salerno- Dott. Giovanni Grande – la strumentazione acquisita per il presidio ospedaliero di Roccadaspide è stata destinata invece al presidio ospedaliero di Polla”. Una decisione definita dal vicesindaco “sconcertante e gravemente penalizzante e si inserisce nell’ormai nota tendenza da parte di taluni – in questo casa avallata e fortemente sostenuta , a quel che si è appreso, da alcuni neo eletti consiglieri regionali, che facendo valere il loro peso politico hanno pesantemente condizionato tale scelta- a penalizzare e sottrarre servizi e strumenti sempre e sistematicamente al presidio ospedaliero di Roccadaspide”.

nota Direttore Generale ASL Salerno (1)

Girolamo Auricchio chiede che venga garantita al presidio ospedaliero di Roccadaspide la disponibilità della strumentazione “acquisita secondo legge e con atti di programmazione e di gestione amministrativa , molto chiari e definiti, con espresso avvertimento  che in mancanza sarò costretto, aggiunge il vicesindaco, mio malgrado, a trasmettere tutta la documentazione all’Autorità Giudiziaria competente.  Spero davvero in un vostro scatto di onestà intellettuale e di coerenza, per evitare che a situazioni di già grave criticità e di forte emergenza non si aggiungano ulteriori momenti di tensione sociale e scontri, che già in questi giorni sono emersi nella loro evidenza e crudezza, stante la condizione di estrema fragilità e di isteria che si registra nel tessuto sociale e civile delle diverse Comunità della nostra regione, ripristinando così condizioni di giustizia e di equità tra territori e popolazioni, allo stato, per effetto di tale scellerata decisione, gravemente e fortemente compromesse”.

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