Untori e vittime: i diversi effetti del Coronavirus sulle persone sotto i riflettori di Geppino D’Amico

Untori e vittime: sono due lati della stessa medaglia, quella delle conseguenze della pandemia, messi sotto i riflettori dal giornalista e storico Geppino D’Amico nel suo consueto approfondimento settimanale.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Senza voler scomodare i corsi i ricorsi storici teorizzati nei secoli scorsi da Giambattista Vico, a causa del Covid 19, torniamo oggi a fare i conti con gli untori di manzoniana memoria. I dati del virus sono ben noti. E’ opportuno invece fare una riflessione sulle reazioni diverse che il Covid provoca. C’è chi tenta di nascondere la notizia e ci sono, sempre più numerosi coloro i quali rendono pubblica la propria vicenda se non altro per consentire ad amici e conoscenti con i quali è entrato in contatto di sottoporsi a loro volta a controlli.

Il guaio è che spesso non tutti si rendono conto del momento difficile che vive chi combatte la sua battaglia contro il virus perché colpito, o anche chi è in isolamento fiduciario perché potrebbe essere stato colpito ed attende con preoccupazione l’esito del tampone.

Vediamo cosa ha scritto Francesco nella cui famiglia c’è stata una persona in isolamento fiduciario poi risultata negativa: “Non è una vergogna avere il COVID, ma è vergognoso infangare, inventare; è vergognoso non aiutare nemmeno con una spesa chi è in quarantena…. È vergognoso sparlare del contagiato con tutti come forma di inciucio; è vergognoso pensare di essere immuni, oppure di calunniare i bambini contagiati…. Avere il COVID non è una vergogna, non dimentichiamoci che siamo tutti essere umani! Un abbraccio a tutte le persone che si trovano in questa situazione, in modo grave o no, oppure a chi è semplicemente in quarantena”.

Potenzialmente siamo tutti untori e allo stesso tempo potenziali vittime fino a quando non ci sottoponiamo a controlli: è difficile stabilire chi ha infettato chi.

Emblematica la vicenda di Daniele Graziano, coordinatore delle attività infermieristiche del Pronto Soccorso del P.O. “Luigi Curto” di Polla. Graziano, con spirito altruistico, ha dato notizia della sua positività ma dopo quattro giorni gli hanno comunicato che si trattava di un errore e che era negativo.

“Una mano di chi lavora può sempre sbagliare ed io ho vissuto 4 gg di inferno per un errore commesso da qualcuno! Sicuramente la soluzione non è la denuncia come molti avrebbero fatto al mio posto; so soltanto che è successo e forse è stato meglio che sia successo a me. L’errore umano va perdonato e soprattutto se commesso da qualcuno che in questo periodo è sotto stress per questa emergenza, e che lavora notte e giorno per soddisfare esigenze legate a questa pandemia.Io ne so qualcosa.  Sto bene e sono felice di annunciare la mia negatività al covid… Pubblico questo post perché in questi giorni oltre alle ripetute telefonate di veri amici che mi sono stati davvero vicini ho ricevuto telefonate di persone che senza nemmeno chiedermi come stavo mi interrogavano su quando avevamo scambiato l’ultima chiacchiera e su come fare al più presto un tampone visto che avevano parlato con me .… Da domani –concludeva qualche giorno fa Daniele Graziano- rientro regolarmente a lottare in prima linea e torno a fare il mio lavoro che amo tantissimo….e quando ho di fronte pazienti covid tutti noi indistintamente lavoriamo per aiutarli e lo facciamo con orgoglio da quasi un anno”.

Indubbiamente, da quando c’è il Covid 19 il Pronto Soccorso di un Ospedale è un luogo a rischio; non a caso anche a Polla, medici, infermieri e personale tecnico e ausiliario hanno contratto il virus. Non saranno angeli o eroi ma per aiutare gli altri lavorano in condizioni difficili. Non dimentichiamolo. Credo che nei loro confronti tutti dovremmo avere un pizzico di considerazione in più. Soprattutto dovremmo apprezzare maggiormente il loro lavoro e non denigrarlo, come purtroppo a volte avviene. E’ importante comprendere il lavoro degli altri. Non a caso, Primo Levi, miracolosamente scampato all’Olocausto, scriveva: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”.

E il Covid è tornato dopo pochi mesi.

GEPPINO D’AMICO

 

 

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Una risposta

  1. Lord ha detto:

    Il covid NON È TORNATO, è stato sempre con noi,tanto che si sono avute proroghe su proroghe dal nostro governo per emergenza.proroga significava sempre e solamente “EMERGENZA SANITARIA IN CORSO” cosa che è stata dimenticata da tutte quelle che persone della classe politica o peggio ancora appartenente al comitato tecnico scientifico ,che hanno concesso il bonus vacanze,hanno fatto varcare i confini oltre che regionali ,anche nazionali pensando ingenuamente o volutamente,che il virus fosse sparito.La stupidità umana potrebbe essere lecita tra le persone comune , ma è INACCETTABILE da parte di chi dovrebbe tutelare la salute della nazione e con troppa facilità o meglio INCAPACITÀ si è distratto e ci sta portando ad un punto di non ritorno

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