Fonderie Pisano, i proprietari assolti dalle accuse perché il fatto non sussiste. Cammarano (M5S): “Non soddisfatto della sentenza”

La sentenza emessa all’esito di giudizio abbreviato dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno assolve perché il fatto non sussiste la famiglia Pisano dalle accuse di: scarico di acque reflue inquinanti, gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi, emissioni nocive in atmosfera, danneggiamento di beni pubblici, gettito di cose idonee a molestare le persone, violazione della normativa antincendio e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Questa la decisione della magistratura che ha assolto anche gli imputati Setaro e Fossati a cui venivano contestati i reati di abuso d’ufficio e falsità ideologica in atti pubblici. La sentenza in primo grado assolve le persone interessate da otto capi di imputazione su nove, condannandoli solo per la contravvenzione di gestione illecita di rifiuti non pericolosi ed esclude la responsabilità amministrativa delle Fonderie Pisano & C. SpA per tutti gli illeciti amministrativi contestati. La sentenza rigetta la richiesta di risarcimento del danno ad un centinaio di persone che si erano costituite parti civili, riconoscendo così l’inesistenza di danni alle persone fisiche intervenute nel processo. Per il presidente dello stabilimento la sentenza riconosce “la totale estraneità delle Fonderie Pisano rispetto al paventato quadro di inquinamento del territorio e di compromissione della pubblica incolumità. La famiglia Pisano, infine, ha spiegato che resta ferma l’intenzione di procedere a una nuova localizzazione del sito produttivo. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale dei cinque stelle, Michele Cammarano: “Ciò che è avvenuto negli ultimi vent’anni nella fabbrica di Fratte è una responsabilità individuale, ma anche politica di una classe dirigente che non ha mai difeso apertamente la salute dei salernitani”. In merito alla sentenza emessa dal Tribunale di Salerno: “Condividiamo la posizione del Comitato Salute e Vita che si definisce non pienamente soddisfatto. Non una giustizia piena, quindi per gli esponenti del comitato, perché’ ci si aspettava, infatti, ulteriori condanne per tutti i capi di imputazione”- continua Cammarano. “Auspichiamo che la Procura faccia ricorso in appello, affinché’ il diritto alla salute venga rispettato. Per cui la nostra battaglia continua, con più forza di prima”. Un altro scoglio superato dalla proprietà dopo che nel giugno del 2018, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale respinse gli appelli contro le Fonderie Pisano confermando il giudizio del Tar Salerno che consentì la ripresa delle attività produttive dello stabilimento di Fratte. Successivamente nel luglio 2018, la procura archiviò l’inchiesta che vedeva al banco degli accusati, per reati ambientali, i cinque eredi dell’azienda Pisano. A presentare la denuncia fu sempre il Comitato Salute e Vita che consegnò una lettera con un elenco di nominativi di 215 persone, alcune delle quali già morte, altre ancora in lotta per la vita. Dopo due anni nel 2020, la Regione Campania ha rinnovato per 12 anni l’Autorizzazione integrata ambientale alle Fonderie Pisano. Una questione che ha interessato anche Buccino e il Vallo di Diano per la delocalizzazione delle fonderie che ha avuto la piena opposizione da parte degli amministratori locali.