Lavoro nero a Battipaglia, sequestrato capannone industriale: denunciati i titolari

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno deferito all’Autorità giudiziaria i due titolari (padre e figlio) di una fabbrica di bancali del posto, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, oltre che per la violazione di norme in materia ambientale ed in tema di immigrazione. L’intero sito produttivo, comprensivo di capannone per un totale di 800 mq, è stato sottoposto a sequestro preventivo. Durante le operazioni di accesso, i Carabinieri hanno scoperto che cinque operai stranieri dormivano in tuguri costruiti all’interno del capannone industriale, privi di qualsiasi requisito igienico sanitario e in condizioni degradanti. Queste persone sono state successivamente collocate presso strutture alloggiative di accoglienza. I militari hanno accertato anche la presenza di lavoratori in nero, solo due dei quindici operai dell’azienda erano regolarmente assunti. Dai primi accertamenti è emerso che i titolari pagavano circa 2,5 € l’ora i lavoratori, i quali erano costretti ad usare macchinari privi di qualsivoglia sistema di sicurezza. Per le violazioni in materia di lavoro, i militari hanno elevato sanzioni amministrative pari a 47.600 euro, ordinando anche la sospensione dell’attività. A coadiuvare i militari erano presenti anche i Carabinieri Forestali e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Salerno e personale del servizio prevenzione infortuni dell’ ASL di Salerno. L’operazione si inquadra in una più ampia attività di controllo finalizzata al contrasto dello sfruttamento dei lavoratori nella Piana del Sele, che proseguirà nelle prossime settimane.

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