Il Ministero conferma la chiusura del carcere di Sala Consilina. Pronto un nuovo ricorso al tar

Il carcere di Sala Consilina resta chiuso. Il Ministero della Giustizia ha comunicato la decisione di confermare la chiusura della casa circondariale del Vallo di Diano perché ritenuta non economicamente conveniente per le dimensioni, potendo accogliere meno di 50 detenuti. E il progetto alternativo del carcere ampliato non è stato considerato.

A due anni dalla conferenza dei servizi imposta da una sentenza del Consiglio di Stato con cui era stato accolto il ricorso del Comune di Sala Consilina che aveva contestato la legittimità del provvedimento di soppressione del carcere firmato nel 2015 dall’allora Ministro della Giustizia Andrea Orlando arriva la decisione che conferma quella precedente. Ad accendere la speranza di una possibile riapertura della struttura carceraria era stata la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bloccato la decisione del Ministero. La parola fine però non è ancora messa. In una riunione che si è tenuta nella giornata di lunedì l’amministrazione comunale guidata da Francesco Cavallone ha deciso di ingaggiare una nuova battaglia giudiziaria per far valere le proprie ragioni e si rivolgerà al Tar per chiedere l’annullamento del nuovo provvedimento di soppressione. Al Comune di Sala Consilina e al Vallo di Diano sono stati sottratti negli ultimi dieci anni due importanti presidi di Giustizia (Tribunale e carcere) ma il territorio non vuole ancora arrendersi.

Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..ennesima battaglia persa che insieme alla soppressione del tribunale ha dato il colpo di grazia a sala consilina ed al vallo di diano. Oggi credo sia giunto il tempo di pensare ad utilizzare questa struttura, come altre abbandonate o sottoutilizzate vedi ex tribunale, e finirla di piangersi addosso. Detto che le responsabilità di aver ridotto il vallo di diano ad “una riserva indiana” bisogna dire anche che tutti conosciamo le ragioni di questo abbandono e di questo spopolamento.Decenni su decenni di incuria e disinteresse di una classe politica che ha pensato unicamente al “proprio orticello ed a quello digli amici degli amici” oggi bisogna far crescere una classe dirigente nuova, onesta e fatta di gente perbene e culturalmente evoluta. Spazzare ignoranza, beceraggine, disonestà e corruzione non sarà una cosa semplice ma dobbiamo rimboccarci tutti le maniche ed augurarci che i giovani siano migliori dei loro padri, e nonni!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *