Sicignano-Lagonegro, il consigliere regionale Cascone boccia la riattivazione della tratta

Luca Cascone ferrovia Sicignano.Lagonegro
Luca Cascone / ph: web

Il consigliere regionale della Campania, nonché presidente della Commissione Trasporti, Luca Cascone boccia la riattivazione della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro, ormai dismessa da oltre 30 anni. Cascone, nominato recentemente membro della neo istituita Commissione di studio, nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci fornisce il suo punto di vista sulla ferrovia del Vallo di Diano, analizzando eventuali costi e benefici. Per il numero uno della commissione trasporti campana non ci sarebbero i presupposti per riattivarla.

Cascone: “La ferrovia non è indispensabile per il Vallo di Diano”

In maniera chiara e lucida, Luca Cascone esclude la riapertura della tratta ferrata per due motivi principalmente: quello economico legato ad investimenti sostanziosi e quello della mobilità. Il consigliere regionale, infatti non ritiene indispensabile la ferrovia per il Vallo di Diano, territorio ben collegato alle principali arterie di comunicazione.: “Sono stato chiaro in più di un’occasione, non dobbiamo spaventarci di fare progetti di larghe vedute per rilanciare un territorio. Uno di questi può essere anche la riattivazione di una linea ma dobbiamo sederci intorno ad un tavolo con estrema serietà e capire il rapporto costi e benefici per un’eventuale riapertura. Il Vallo di Diano è un territorio splendido e ha tante qualità da esportare e sulle quali investire ma  la ferrovia al momento non è indispensabile“.

Un investimento da circa 300 milioni di euro per la riapertura della linea Sicignano-Lagonegro

“Si stimano dei costi che si aggirano intorno ai 200-300 milioni di euro per l’eventuale riattivazione della ferrovia”- aggiunge Cascone. La linea inaugurata nel 1892 è stata chiusa al traffico, sia merci che passeggeri nel 1987 durante i lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto. “Con un investimento di tale portata va verificato che tipo di ritorno può avere sul territorio. Importante capire che tipo di utenza può usufruire del servizio e soprattutto il numero dei passeggeri. Su questo nutro molti dubbi, con una linea che non c’è, se ho 300 milioni preferisco spenderli su altri interventi infrastrutturali che possono far crescere il territorio. Non credo ci sia l’indispensabilità della ferrovia nel Vallo di Diano che non è così distante da altri importanti centri”.

In sintesi la Commissione Trasporti campana mette da parte la possibilità di riaprire la tratta ferrata che collega gran parte dei centri del Diano con la zona del Tanagro e della Basilicata. A distanza di un anno e mezzo dallo studio di fattibilità disposto dalla Regione Campania per un valore di quasi 2 milioni di euro, sembra tramontare definitivamente l’ipotesi della mobilità su ferro almeno, come pronosticato da Palazzo Santa Lucia.

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Una risposta

  1. Renato ha detto:

    Per il vallo di diano è prioritaria la strada a scorrimento veloce Atena -Vallo della Lucania per liberare enormi economie sia agricole che turistiche.

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