Supercoppa di calcio femminile: finale da protagoniste per l’arbitro Maria Marotta di San Giovanni a Piro e Nonna Rosetta di Casa Surace

Una Supercoppa di calcio femminile all’insegna di due donne salernitane: si tratta della testimonial dell’evento, Nonna Rosetta di Casa Surace e dell’arbitro della sezione di Sapri, Maria Marotta originaria di San Giovanni a Piro. Marotta ha diretto la finale tra Juventus e Fiorentina, terminata per la cronaca (2-0) a favore delle bianconere che si sono aggiudicate il primo trofeo stagionale. La 36enne cilentana è una vecchia conoscenza per la Viola, già incrociata durante la finale di Coppa Italia di serie A femminile giocata nell’agosto 2020 contro l’Hellas Verona.  Ma non solo calcio femminile per Maria Marotta che insieme ad Anna De Toni di Schio e Silvia Tea Spinelli di Terni è la terza donna in assoluto nella storia del calcio italiano a riuscire nell’impresa di arrivare in serie C maschile. Nello scorso settembre infatti, Marotta è stata designata per arbitrare due importanti gare: Potenza-Bisceglie di Coppa Italia e Virtus Verona-Monza di campionato. nel 2019 ha partecipato agli Europei femminili under 19.

Nonna Rosetta invece è stata scelta quest’anno come madrina dell’evento, regalando insieme ai ragazzi di Casa Surace esilaranti video e sketch improntati come sempre sulla cucina nostrana e sugli “Staisciupacco“. Nei giorni scorsi, infatti, la nonnina di Sala Consilina aveva anche realizzato delle interviste simpatiche ed originali ad Aurora Galli della Juventus, Valentina Bergamaschi del Milan, Manuela Giugliano della Roma e Daniela Sabatino della Fiorentina. “Le regole del calcio in cucina secondo Nonna Rosetta” il tema discusso nelle video interviste riproposte sulla pagina Facebook della Figc sezione femminile. Daniele Pugliese invece, ha consegnato nelle mani dei capitani delle due squadre finaliste, il famoso pacco speciale, simbolo delle eccellenze culinarie italiane.

 

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. fuscoantonio ha detto:

    ….bene , teniamo alto il nome della gente del vallo e visto che serve e piace anche il “cazzeggio” va bene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *