La Giornata della Memoria, la Comunità Montana e il Tanagro sotto i riflettori di Geppino D’Amico

La Giornata della Memoria, il repentino “cambio della guardia” presso la Comunità Montana Vallo di Diano e il pericolo mai risolto daele esondazioni del Tanagro sono sotto i riflettori del giornalista e storico Geppino D’Amico nel consueto appuntamento settimanale.

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TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Il 27 gennaio è stata ricordata la Giornata della Memoria, istituita dall’Italia nel 2000 e dalla Comunità Internazionale nel 2005. La data ricorda il giorno in cui nel 1945 l’esercito sovietico aprì i cancelli di Auschwitz facendo conoscere al mondo gli orrori del nazifascismo. Quest’anno la pandemia Covid-19 non ha consentito di organizzare manifestazioni in presenza, rendendo possibile solo incontri in webinar. Per ricordare la ricorrenza di quest’anno è sufficiente riportare una frase di Liliana Segre: “La memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza”. Durante il Ventennio il Vallo di Diano ospitò numerosi esponenti politici ostili al regime ma anche Ebrei, alcuni dei quali provenienti dal campo di Campagna. Ricordiamo Dino Philipson, ebreo, ex deputato liberale toscano, confinato prima alle Tremiti, poi a Sala, quindi a Vasto, a Pescopagano e ad Eboli per essersi opposto alle leggi razziali; Heinz Skall che a Sala Consilina visse un’intensa storia d’amore con l’insegnante Rita Cairone; il giornalista ebreo austriaco Victor Majer e l’attrice Cilly Schedel, confinati a Polla; Adolfo Zippel e Paula Eisenhammer a Padula; Enrich Kniebel a Sala Consilina.

Purtroppo, non abbiamo la possibilità di ricordarli tutti ma riteniamo emblematica la storia Filomena Nonchy, 35 anni, casalinga di Aosta. Il 21 aprile del 1942 durante un rastrellamento disposto per raccogliere la lana, disse ai commissari: “non abbiamo lana, dateci piuttosto del pane”.  Le sue parole risultarono “arroganti e provocatorie” alle orecchie dei Commissari, diffidenti e sempre pronti a captare e carpire ogni minino malcontento contro il regime fascista: una semplice richiesta di pane con aggiunta del sospetto di avere contatti con i partigiani, portarono all’arresto di Filomena, ritenuta “socialmente pericolosa”. Per i successivi tre anni fu confinata a Padula come dimostra la scheda segnaletica scaricata dal sito www.lastoriadipadula.it

Un sospetto, un semplice sospetto, era sufficiente per rovinare la vita di tante persone.

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Il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, è stato eletto con voto unanime Presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano. Prende il posto del sindaco di Monte San Giacomo, Raffaele Accetta, che lascia la guida dell’Ente dopo dodici anni, elogiato da tutti, anche da coloro i quali ne hanno deciso e attuato la sostituzione, per l’impegno profuso e per i risultati ottenuti. Agli elogi rivolti ad Accetta ci associamo con convinzione anche noi. Al tempo stesso formuliamo al neo presidente Cavallone gli auguri di buon lavoro. Conoscendo gli ambienti politici del comprensorio una domanda sorge spontanea: durerà l’unanimità che ha portato all’elezione di Cavallone? Ce lo auguriamo nell’interesse del territorio ma per la conferma sarà meglio attendere l’esito delle prossime nomine che saranno effettuate per coprire le caselle da riempire in altri Enti come il GAL (il presidente Attilio Romano si è dimesso per sensibilità istituzionale in quanto la C.M. è socia di maggioranza), la Presidenza del Distretto Sanitario, il Piano di Zona (qui è Cavallone che dovrebbe lasciare la presidenza), senza dimenticare la nomina dei due assessori che dovranno affiancare Cavallone. Per gli antichi il futuro era nel grembo di Giove; per il Vallo di Diano è nelle teste degli uomini che siederanno intorno al tavolo del PD per procedere alle prossime investiture.

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I danni provocati dalle piogge dei giorni scorsi sono ancora negli occhi di tutti. Il presidente del Consorzio di Bonifica, Beniamino Curcio, ha affermato che i canali di bonifica hanno sostanzialmente retto. Eppure il Tanagro ha rotto gli argini in diversi punti: a Buonabitacolo, a Padula, a Caiazzano. Altre località si sono allagate come dimostrano le immagini tratte dai servizi di Italia 2. Senza dimenticare le numerose case allagate in vari paesi e le strade chiuse: Silla-Trinità; Caiazzano-Padula; Petina-Polla; San Pietro-San Rufo. Dobbiamo essere grati alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco, ai Vigili Urbani e alla Protezione Civile che, messi a dura prova, hanno fatto un lavoro straordinario per aiutare la popolazione e limitare i danni.Pur non avendo conoscenze di ingegneria idraulica riteniamo che il problema del Tanagro si risolve allargando quella specie di imbuto in località Maltempo, a Polla, dove le acque arrivano velocemente non scorrono come dovrebbero. Ogni volta che il Tanagro rompe gli argini al suo capezzale accorrono in tanti ma quando le acque rientrano … tutto scorre (panta rei, dicevano i Greci). Eppure è un problema che il Vallo si trascina da secoli ma non sappiamo quando questo avverrà. Intanto, non ci resta che affidarci a Poseidone, re del mare ma anche dio dei fiumi, delle tempeste e delle inondazioni. Ricordando il vecchio Omero, potremo sempre dire: “Cantaci, o diva, del Tanagro fiume  //  l’ira funesta  // che, da anni, tanti danni produce nel Vallo di Diano”.

GEPPINO D’AMICO

 

 

 

 

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..fa piacere notare che ci sono ancora persone sensibili e civili che ricordano le vittime delle ferocia e bestialità nazifascista. Purtroppo questa umanità, discendente della stirpe di caino, offre dimostrazioni quotidiane della sua ferocia disumana. Ultimo esempio in Bosnia ed in Croazia dove migliaia di esuli sono lasciati morire al gelo dell’inverno balcanico e nessuno apre loro le frontiere. Ma è solo un esempio ed uno dei tanti delitti che “la stirpe di caino ” compie contro i propri fratelli . Ovunque nel mondo proliferano i partiti razzisti e populisti che si ispirano a questa ideologia bestiale e disumana, vedi trum p. bolsonaro ed anche noi italiani non siamo immuni, con i legofascisti razzisti e violenti a dare dimostrazione della loro inciviltà ed ignoranza in ogni occasione.

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