La Costiera Amalfitana minacciate dalle frane. Il dissesto idrogeologico mette a rischio il patrimonio Unesco

La Costiera Amalfitana, patrimonio Unesco, da anni deve far fronte ai rischi idrogeologici. Ieri è stata sfiorata davvero la tragedia, perché gli enormi massi caduti dal costone roccione nel rione San Biagio sono piombati sulla ss163 Amalfitana e nel parcheggio di un ristorante. Le prime ore di scavo tra i massi sono state angoscianti nella speranza che nessuno fosse stato coinvolto nel crollo. In molti gridano al miracolo, perché oggi, giorno di San Biagio in quella zona ci sarebbe stato sicuramente più movimento di gente, con la chiesetta di San Biagio aperta ed il mercato settimanale che si tiene al porto.  Il giorno dopo della frana protezione civile, Anas ed i tanti volontari e tecnici comunale sono ancora a lavoro. Impossibile quantificare ancora i danni provocati. Ma bisogna ricordare che poco più di un anno fa sempre l’Amalfitana  era stata chiusa per una frana alle porte di Maiori. Un perla, a continuo rischio, con caduta di massi, colate di fango ed altri pericoli aumentati anche dal maltempo e dalla mancanza di interventi veloci e risolutivi.  Come non ricordare la morte ad Atrani nel 2010 di Francesca Mansi, trascinata da una valanga di fango in mare. Pochi mesi prima,  un masso precipitò sul ristorante dove, sempre ad Atrani, lavorava il cuoco 45enne Carmine Abate. Anche lui non ebbe scampo. In merito agli interventi, come ricorda un articolo di Gigi Di Fiore sul quotidiano “Il Mattino”, dopo “la frana di Maiori di un anno fa, la Regione Campania promosse un «tavolo tecnico» per affrontare l’emergenza che aveva tagliato in due, ancora una volta, la costiera. Vennero stanziati otto milioni nel bilancio regionale per «interventi urgenti». In una settimana, la strada venne riaperta e fu annunciato che «con l’Anas è stato definito una programma di manutenzione con le risorse necessarie per affrontare il problema del dissesto idrogeologico sulla costa». Dodici mesi dopo, commentando l’ultima frana di Amalfi, il presidente della sezione campana della Società italiana di geologia ambientale, Gaetano Sammartino, dice: «Il 60,2 per cento del territorio campano è stato ritenuto a rischio frana nel 2020. La media nazionale è del 19,9 per cento del territorio. Occorre istituire un tavolo tecnico permanente per prevenire il rischio idrogeologico che minaccia la costiera amalfitana».  

 

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