Rifiuti da Polla in Tunisia. Il Tar respinge il ricorso della Sra: “Ricorreremo al Consiglio di Stato”

I 212 container di rifiuti trasferiti da Polla in Tunisia, al porto di Sousse, potrebbero davvero tornare in Italia. La decisione della Regione di accogliere le istanze del ministero tunisino e contro le quali la Sra, azienda di stoccaggio di rifiuti di Polla, si è appellata resta viva dopo la decisione del Tar. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania – Napoli (Sezione Quinta), si è definitivamente pronunciata sul ricorso degli avvocati dello studio Avagliano, dichiarando “inammissibile per difetto assoluto di giurisdizione il ricorso”. Da quanto trapela ora i legali dell’azienda guidata da Antonio Cancro punteranno al Consiglio di Stato per evitare che i rifiuti tornino alla base con un grave danno economico (di svariati milioni di euro) per la Sra. “Siamo stati lasciati soli”; avevano tuonato nei giorni scorsi i fratelli Palmieri, tra i soci dell’azienda, e “la Regione ha accolto – hanno rimarcato – un’istanza del ministero tunisino dopo averci dato tutte le autorizzazioni e di fatto permesso che l’affare si compisse”. Infatti la Sra si era accordata nel 2019 con l’azienda di rifiuti tunisina, Soreplast, per 12mila tonnellate di rifiuti da inviare in quattro trance. Tre sono andate a buon fine, l’ultima è sotto sequestro perché ritenuti rifiuti illeciti dal ministero tunisino (con 12 arresti). “La Regione ci ha autorizzato poi ha cambiato idea. Siamo sicuramente le vittime di questa vicenda. Ci sono tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente”.

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