Alta Velocità, appello delle Pro Loco unite del Vallo di Diano: “Ci giochiamo il nostro futuro, occasione unica ed irripetibile”

Il progetto legato all’alta velocità sul tratto Salerno-Reggio Calabria coinvolge inevitabilmente da giorni, diversi politici di ogni fazione, associazioni di categoria e rappresentanti della società civile. Ad alzare la voce sono le Pro Loco Unite del Vallo di Diano che per la prima volta hanno stilato un documento unico, indirizzato alle massime istituzioni locali, regionali e nazionali su una tematica particolarmente sentita a sud di Salerno.

Treno ad alta velocità: “Un grido di battaglia per tutto il meridione”

Il punto di vista da parte delle riunite quindici associazioni cittadine valdianesi contenuto in una nota in cui si analizzano in maniera oggettiva i benefici che potrebbe portare la realizzazione del progetto nelle aree del sud d’Italia.

«Su primo impulso della Pro Loco di Polla si è sviluppata una iniziativa che coinvolge tutte le associazioni turistiche PRO LOCO del Vallo di Diano. Alla chiamata di Vincenzo D’Amico, infatti, tutti i presidenti e associati delle varie Pro Loco territoriali hanno risposto prontamente facendo di questa “necessità” un grido di battaglia non solo per il Vallo di Diano ma per una questione di vera unità nazionale.

L’alta velocità, infatti, rappresenta un cardine per una vera programmazione ed attuazione delle politiche di coesione e di sviluppo territoriale. Non più quindi solo una “questione meridionale” ma una visione di crescita economica e “culturale” dell’ITALIA intera; una visione unica dell’Italia e non duale, rimuovendo il pesante concetto di Nord e Sud.

Tali differenti caratteristiche hanno influenzato e contraddistinto anche l’evoluzione storica di queste due porzioni d’Italia, tanto da spingere Giustino Fortunato (politico e storico lucano) a domandarsi: «Perché oggi ancora, e tanto è così vivo in ogni ordine della civile comunanza tra noi e i nostri fratelli: e in tutto, oggi ancora, sussistono le due Italie, che una minoranza “lirica e tragica”, non la decantata virtù di popolo, risuscitò dalle ceneri, imponendo a noi l’obbligo di ricostruirle e di rappaciarle? Tutto attuale anche se eravamo agli inizi del novecento. Un’operazione difficile, forse impossibile, forse però effettivamente mai cominciata».

Il documento: analisi e proposte

Di seguito riportato il contenuto integrale della lettera redatta dalle Pro Loco di: Polla,  Atena Lucana, Sant’Arsenio, San Pietro Al Tanagro, Pertosa, Teggiano, Sala Consilina, Padula, Montesano della Marcellana. Sassano,  Monte San Giacomo, Buonabitacolo, San Rufo, Sanza, Casalbuono.

«La realizzazione stazione ferroviaria di interscambio tra la nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità e la linea Sicignano Lagonegro, riaperta al traffico commerciale, nel punto di loro interconnessione. La realizzazione, entro il 2026, della nuova linea ferroviaria AV/AC Battipaglia-Praja, sull’asse ferroviario Salerno-Regio Calabria, il cui tracciato attraverserà il Vallo di Diano è un’occasione unica ed irripetibile per lo sviluppo economico, soprattutto in chiave turistica, di questo comprensorio in cui sono presenti attrattori di livello nazionale ed internazionale.

Si cita, ad esempio, la Certosa di San Lorenzo a Padula, Patrimonio dell’Umanità – Unesco, con una stazione ferroviaria della linea Sicignano-Lagonegro, ubicata a 2 km dal Monumento Nazionale, a cui è collegata anche con una pista ciclabile di recente costruzione. Senza dimenticare altri attrattori quali: le Grotte dell’Angelo a Pertosa-Auletta, il Centro Storico di Teggiano ed il Battistero Paleocristiano di S. Giovanni in Fonte a Padula.

La sospensione del traffico ferroviario sulla linea Sicignano-Lagonegro, dal 1 aprile 1987, con servizio sostitutivo di autobus di Trenitalia non ha minimamente accresciuto il numero dei visitatori di questi luoghi, visto che si è affermata, in tutta Europa, la tendenza al turismo “sostenibile” che, in questo territorio, significa collegamenti ferroviari con Treni Alta Velocità e Treni Regionali Veloci. Si evidenzia che sulla tratta Montesano-Polla, attraversante il Vallo di Diano, i Treni Regionali Veloci, percorrenti la linea Sicignano-Lagonegro, da riaprire subito al traffico commerciale, possono viaggiare fino a 140 km/ora, ed alla velocità di 160 km/ora sull’ interconnessa linea AV/AC, a partire dalla stazione di interscambio di cui si chiede la realizzazione.

Oltre alle fermate dei Treni Alta Velocità, l’interconnessione ferroviaria consentirà collegamenti rapidi e sicuri con altri attrattori turistici quali, ad esempio: Paestum, Salerno, Pompei, Napoli, Matera (città dei Sassi, Patrimonio Unesco), non dimenticando le zone costiere di Praja (CS), Riviera dei Cedri e Sapri, Costiera Cilentana.

La mancata realizzazione nel Vallo di Diano della stazione di interscambio ferroviario, simile a quella prevista a Baronissi con la linea Salerno-Mercato S. Severino, interconnessa alla linea Sicignano-Lagonegro, riaperta al traffico commerciale, comporterà desertificazione economica e sociale di un territorio al confine di un’altra Regione, la Basilicata, di cui ne risentiranno, direttamente e negativamente, anche i territori contigui (Lagonegrese, Alta Val d’Agri, Valle del Melandro in Provincia di Potenza), in un comprensorio di 100.000 abitanti, con un aggravamento, irreversibile, dello spopolamento.

Non è ammissibile che, a fronte di un investimento miliardario, una popolazione del Mezzogiorno d’Italia, senza treni da 34 anni, subisca la beffa di vederli solo sfrecciare a 250 km/ora, su una pianura di 40 chilometri, e sia costretta a viaggiare su autobus, con velocità massima di 100 km/ora, in autostrada, sui quali nessun turista mai viaggerà avendo l’alternativa di un trasporto ferroviario più rapido, comodo e sicuro. Con tali premesse: con il grande progetto ferroviario previsto dal commissario Vera Fiorani, ora abbiamo una grande chance per valorizzare il policentrismo e la diversità culturale del Vallo di Diano.

Ora però c’è una sola cosa da fare, urgente ed indispensabile: lanciare un appello a tutta la società civile di questo bellissimo territorio. Noi Pro Loco, unite agli amministratori comunali e di tutti gli Enti esistenti, alle associazioni, albergatori, ristoratori, imprenditori abbiamo il dovere e l’obbligo di urlare e di spingere affinché il progetto previsto venga realizzato cosi come è e che venga prevista anche una fermata nel Vallo di Diano, dove può esserci la naturale intersezione con la esistente linea Sicignano – Lagonegro che in tal modo dovrà necessariamente tornare in esercizio risvegliandola dall’assurda sospensione in cui versa dal lontano 1986.

Interveniamo tutti per scongiurare il cambio di tragitto previsto e quindi di non vederli affatto. Inoltre nella eventualità che questo progetto rimanesse tale, scongiurare il serio rischio di vedere i treni solo attraversare la vallata senza la opportunità di poter scendere e salire. A noi la scelta di decidere per il nostro futuro, anzi per quello delle generazioni che verranno».


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