Il Comitato turistico di ricettive e commerciali del Vallo di Diano “sogna” l’Alta velocità: “Speranza concreta per il nostro territorio”

Le categorie professionali, imprenditoriali e commerciali del Vallo di Diano in una lettera inviata al Governo, alla Regione e a Rete Ferroviaria italiana, plaudono per il progetto dell’alta velocità che servirà a “connettere l’Italia”. La lettera è firmata dal Comparto turistico delle attività ricettive e delle attività commerciali.

“Ed è proprio – si legge – il territorio del Vallo di Diano a necessitare che tale missione venga portata a compimento. Detto territorio comprende un bacino di quasi centomila abitanti, in una posizione geografica di cerniera tra la Campania, la Basilicata e la Calabria. Storicamente, con la via Annia-Popilia, era il territorio d’obbligo non solo per chi voleva percorrere l’Italia da Nord al Sud, ma anche per chi dal Tirreno voleva recarsi nelle Puglie. Il Vallo di Diano ha conservato questa dedizione storica alla connessione delle varie anime d’Italia dall’Antica Roma sino alla fondazione della Repubblica Italiana, e anche con l’avvento delle strade ferrate tale ruolo non poté che essere riconosciuto dalla costruzione delle tratte ferroviarie Sicignano-Lagonegro e Calabro-Lucana. Tutto ciò ha rappresentato sviluppo, incremento della popolazione e dei commerci, interconnessione delle aree interne, ravvicinamento e fratellanza tra le diverse aree geografiche del Sud Italia. In altre parole, grazie alle Ferrovie il Vallo di Diano aveva un ruolo vivo all’interno dell’assetto territoriale dell’intera Nazione italiana. Purtroppo, una visione (si consenta) mediocre dell’importanza della connettibilità dei territori comportò nel giro di pochi anni degli anni ’80 del secolo scorso, la chiusura di entrambe le linee ferroviarie, senza che nemmeno si pensasse lontanamente ad un adeguamento, un ammodernamento.
Il risultato è noto. L’allontanamento del Vallo di Diano dal resto d’Italia, d’Europa. Non è neanche il caso di ricordare che un territorio non connesso è di per sé “lontano”, ed un territorio “lontano” si abbandona a se stesso, si svuota, muore. Il Vallo di Diano, dati alla mano, negli ultimi 30 anni di vita repubblicana, ha perso non meno del 30% della propria popolazione residente. Ciò è derivato principalmente da questa denunciata “lontananza” del territorio. L’inizio della decadenza di questo territorio, non a caso, è coinciso precipuamente con la chiusura delle tratte ferrate. È chiaro, quindi, il rinnovato entusiasmo con cui è stata appresa la notizia per cui una nuova tratta ferrata vedrebbe luce nel nostro territorio. Ciò è indice di intelligenza dei protagonisti di tale opera a venire, di attenzione ai territori, di presa a cuore del giusto raggiungimento dei fini e delle missioni preposte. Tra l’altro, l’attenzione alle cd. “aree interne” è azione in linea con gli ultimi dettami di sviluppo richiesti dall’Unione Europea, trasfusi in concrete azioni di governo di carattere regionale da parte degli Amministratori più illuminati delle Regioni del Sud Italia. Innanzitutto, i sottoscrittori della presente garantiscono la massima collaborazione istituzionale e partecipativa al fine di procedere alla realizzazione della nuova tratta ferroviaria considerata, garantendo altresì le giuste e consentite partecipazioni nelle sedi istituzionali affinché ogni ostacolo di ordine burocratico venga superato nel più breve tempo possibile, così come garantisce il medesimo impegno al fine di promuovere, ove codesta Società lo ritenga plausibile, la realizzazione di un’unica STAZIONE AV TERRITORIALE PREVEDENDO L’INTERSCAMBIO CON LA SICIGNANO-LAGONEGRO DA RIPRISTINARE AL TRAFFICO COMMERCIALE, rappresentando (ove ve ne fosse bisogno) che lo snodo a crearsi sarebbe sicuramente utile e funzionale ad una eventuale espansione della rete ferroviaria verso le zone della Lucania e delle Puglie, che rappresenterebbe il giusto compimento di quella rappresentata attenzione allo sviluppo delle aree interne. Ove lo riteniate opportuno, i sottoscrittori rappresentano la disponibilità alla partecipazione di un tavolo congiunto per la realizzazione del progetto”.

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