Tribunali soppressi, Commissione Bilancio approva Proposta di Legge per il ripristino: ultima occasione per Sala Consilina?

Una  proposta di legge chiede la modifica del Decreto legislativo del 2012, che nel Vallo di Diano ha comportato la chiusura del Tribunale di Sala Consilina. L’iniziativa nasce del circondario di uno dei Tribunali soppressi, quello di Camerino nelle Marche, e prevede una convenzione tra il Ministero e le Regioni richiedenti.

La proposta di legge è stata presentata lo scorso 27 gennaio alla Commissione Affari Istituzionali-Bilancio, presieduta da Renzo Marinelli (Lega), dai consiglieri Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi (di Forza Italia), Giacomo Rossi (Civitas Civici) e Dino Latini (Udc), e prevede che il Ministro della Giustizia disponga, su richiesta delle Regioni e tramite convenzione, il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali e delle Procure, soppressi dall’articolo 1 del Decreto, la cui applicazione ha comportato nelle Marche la chiusura nel 2013 del Tribunale circondariale di Camerino. Per rispettare l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, si propone che le spese di gestione e manutenzione degli immobili, e di retribuzione del personale di custodia e di vigilanza delle sedi siano a carico del bilancio della Regione richiedente, ma potranno contribuire a sostenerle, previa intesa, anche gli enti locali. Rimangono a carico dello Stato le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria. La Commissione Affari Isituzionali-Bilancio della Regione Marche ha approvato con voto unanime la proposta di legge: il testo, corredato dalle  relazioni che attestano l’invarianza degli oneri a carico del bilancio statale, sarà ora sottoposto al Parlamento e presentato alla Camera dei Deputati.

“L’iniziativa finalizzata al ripristino del Tribunale di Camerino -sottolinea l’Avvocato Elisabetta Giordano – rappresenta l’occasione che stavamo aspettando anche per il Foro di Giustizia del Vallo di Diano”. La Giordano, che anche attraverso l’Associazione “Giustizia Possibile” non ha mai smesso di battersi per il ripristino del Tribunale di Sala Consilina, ricorda che la riforma del 2012 è stata un fallimento per la Giustizia e un danno gravissimo per i territori sede dei tribunali soppressi. La pandemia poi ha peggiorato una situazione già grave, evidenziandone l’assurdità. “L’emergenza COVID -attacca- ha evidenziato ancora di più l’inadeguatezza della struttura che ospita il Tribunale di Lagonegro,  mettendo a rischio la salute di cittadini e operatori della Giustizia, e rallentando ulteriormente la macchina Giudiziaria”. La lotta quindi continua e, anche grazie al Comitato di Coordinamento Nazionale per il ripristino dei Tribunali soppressi -del quale la Giordano fa parte- le iniziative non si fermano: quella in favore del Tribunale di Camerino potrebbe rappresentare l’attesa svolta. “Camerino -conferma la Giordano- deve essere preso ad esempio e imitato immediatamente da parte degli amministratori e della politica del Vallo di Diano e della Regione Campania. Bisogna svegliarsi, e chiedere ai consiglieri regionali del Vallo di Diano di attivarsi per il ripristino del Tribunale di Sala Consilina. Camerino dimostra che ora più che mai è possibile, perché si tratta di un diritto sacrosanto del territorio”

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