Il Tribunale di Sala Consilina può tornare nel Vallo di Diano, Corrado Matera: “Diventi la battaglia di tutti”

“Sembra che possa essere riaperta la brutta pagina che ha interessato il nostro territorio relativa alla chiusura del tribunale di Sala Consilina”. Lo afferma il Consigliere Regionale Corrado Matera, e si tratta di una notizia di non poco conto: dopo mesi, forse anni di silenzio assoluto ed assordante, un rappresentante istituzionale di primo piano torna a parlare del Foro di Giustizia sottratto al Vallo di Diano dalle decisioni vergognose una politica miope.

Considerato che non siamo in campagna elettorale, e tenuto conto della abituale prudenza con la quale il Consigliere Regionale originario di Teggiano centellina le proprie affermazioni, dobbiamo supporre che quella che abbiamo davanti è davvero una reale possibilità di correggere gli errori  del passato. Esiste infatti un presupposto concreto, anticipato nei giorni scorsi da Italia 2 TV: una proposta di Legge approvata dalla Commissione Affari Isituzionali-Bilancio della Regione Marche, ora in procinto di passare alle Camere, chiede la modifica del Decreto legislativo del 2012, quello che ha chiuso tra gli altri il Tribunale di Sala Consilina. L’iniziativa nasce dal Circondario di Camerino, ma ovviamente costituisce una occasione imperdibile anche per il Foro di Giustizia del Vallo di Diano, unico in Italia ad essere stato accorpato in altra Regione e a un Tribunale più piccolo, con le disastrose conseguenze che dal 2013 sono sotto gli occhi di tutti. “Abbiamo tutti il dovere di lottare affinché il Palazzo di Giustizia possa ritornare nel nostro territorio” afferma Corrado Matera, ed ha perfettamente ragione. Soprattutto perché la proposta di Legge non è campata in aria, ma si basa su presupposti che non inciderebbero sul Bilancio dello Stato. Per rispettare l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, infatti, si propone che le spese di gestione e manutenzione degli immobili, e di retribuzione del personale di custodia e di vigilanza delle sedi, siano a carico del bilancio della Regione che richiede il ripristino del Tribunale soppresso. Parte delle stesse spese potranno essere sostenute, previa intesa, anche gli dagli enti locali. Rimarrebbero ovviamente a carico dello Stato le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria. È dunque il momento di tornare a battersi per il Tribunale del Vallo di Diano, ora o mai più: e non a caso Corrado Matera chiede a tutti, amministratori e politici, di attivarsi indipendentemente dall’appartenenza partitica “affinché si possa recuperare la dignità che è stata tolta insieme al Tribunale”. Il riscatto di un territorio passa anche attraverso le giuste battaglie che la Comunità, unita, combatte: non vanno più lasciati soli il Comitato Pro Tribunale, l’Unione Giuristi Cattolici Italiani, il Comitato “Giustizia Possibile”, che non hanno mai smesso di crederci e di lottare. “Io farò la mia parte -assicura Matera- ed ho già avuto la disponibilità dell’onorevole Piero De Luca. Insieme tutti, senza divisione, possiamo provare a vincere”. Al di là di come possa andare a finire, dimostrarsi un territorio unito in una battaglia giusta sarebbe già una vittoria per il Vallo di Diano.

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