Una Nuova Speranza e il ricordo di Mimmo Beneventano e Italo Gallo nel Bilancio di Geppino D’Amico

Anche questa settimana sono diversi gli argomenti sotto i riflettori del giornalista e storico Geppino D’Amico: a partire dalla “nuova speranza” per il Tribunale di Sala Consilina, al ricordo di Mimmo Beneventano e di Italo Gallo.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Si apre uno spiraglio per la riapertura dei tribunali inopinatamente soppressi nel 2013. Come è noto, la premiata ditta Severino& Birritteri, approfittando di una delega conferita al Governo dal Parlamento, dispose la chiusura di numerosi tribunali dal Nord al Sud dell’Italia provocando danni sociali enormi ai territori e alla giustizia stessa. Ad aprire tale spiraglio è stato il consiglio regionale delle Marche, fortemente determinato a riaprire il tribunale di Camerino; dell’iniziativa potrebbe giovarsi anche il Vallo di Diano che mai come in questo momento avrebbe bisogno del tribunale, presidio di giustizia e legalità, anche alla luce di quanto emerso dalla recente relazione semestrale della Direzione Nazionale Antimafia che ha confermato la presenza di infiltrazioni camorristiche e mafiose nel nostro territorio. Otto anni fa abbiamo assistito ad uno scippo clamoroso e dannoso; ora che c’è la possibilità di riavere il maltolto sarebbe bello avere la collaborazione di chi allora si diede da fare perché il tribunale venisse soppresso e accorpato, caso più unico che raro, ad un tribunale più piccolo e fuori regione che certamente ha creato problemi ai due territori interessati. Del resto la riapertura del tribunale di Sala Consilina non comporta la chiusura di altri tribunali. Come ha osservato il consigliere regionale Corrado Matera, occorre però la volontà politica di tutti: Parlamento, Regione e Amministrazioni locali, a cui spetta il compito di muovere i primi passi.

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A proposito di giustizia e di criminalità organizzata: un mese fa la notizia del decesso del boss della NCO, Raffaele Cutolo, ha riempito intere pagine di giornali. Poche invece le notizie sulle vittime della guerra tra NCO e Nuova Famiglia che dalla metà degli anni ’70 in poi ammonterebbero a 1.500 circa. Tra i pochi a scrivere delle vittime va segnalato il sociologo Isaia Sales che da anni studia i fenomeni malavitosi. Sul quotidiano “La Repubblica” Sales ha ricordato Mimmo Beneventano, 32 anni, medico e consigliere comunale del PCI di Ottaviano, ucciso per ordine di Cutolo il 17 novembre del 1980. La famiglia di Beneventano era originaria di Sasso di Castalda ma per diversi anni ha vissuto a Polla. Da qui l’iniziativa dell’Associazione “I Ragazzi del Ponte” i quali hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di Polla di intitolare una via a Mimmo Beneventano. Un’iniziativa meritoria che parte dai giovani e va condivisa in pieno con la speranza che il sindaco Massimo Loviso la inserisca nell’ordine del giorno già in un prossimo consiglio comunale.

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Il 12 marzo del 1921 nasceva a Padula il professore Italo Gallo. Grecista, filologo, papirologo e studioso di Plutarco è deceduto a Salerno, nell’aprile del 2016, all’età di 95 anni. Avviato agli studi umanistici dallo zio, il sacerdote Arcangelo Rotunno, il prof. Gallo è stato docente di papirologia nella prima Facoltà di Lettere dell’Università di Salerno e, in seguito, docente di letteratura greca alla “Federico II” di Napoli. Fino al 2005, Gallo ha rivestito la carica di presidente della sezione italiana della International Plutarch Society. Su Plutarco ha pubblicato 41 volumi nella collana del Corpus Plutarchi Moralium. Il suo nome resta indissolubilmente legato al rilancio della Società Salernitana di Storia Patria, fondata nel 1920 da Paolo Emilio Bilotti. Sotto la direzione di Gallo, la pubblicazione della rivista fu affiancata dalla Collana di Studi Storici Salernitani a cui si aggiunse, dal 1988, la collana Quaderni Salernitani. È difficile stabilire il numero delle sue pubblicazioni. Scorrendo il libro “La vita e gli scritti”, edito nel 2007 e da lui personalmente curato, le pubblicazioni a stampa sono 383 senza contare convegni e tavole rotonde. Italo Gallo non ha mai dimenticato Padula e il Vallo di Diano ed era sempre disponibile a dare il suo contributo in convegni e presentazioni di libri. Il Comune di Padula lo ha ricordato con una targa in pietra collocata dinanzi alla casa natia. Il Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano, che porta il nome di Pietro Laveglia (altro eminente studioso del nostro territorio), lo ha ricordato con un volume dal titolo “Italo Gallo e il Vallo di Diano. Ricordi e ricerche”.  Ora è lecito attendersi che lo ricordino anche la Città di Salerno e la sua Università.

GEPPINO D’AMICO

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