Lotta al Covid, per i Volontari di Protezione Civile di Padula fondamentale la formazione sul Rischio Biologico

Non basta essere sempre in prima linea per essere utili: è necessario possedere le nozioni fondamentali per svolgere i propri compiti in sicurezza, altrimenti la buona volontà rischia di trasformarsi in danno per sé e per gli altri. Questo dogma, semplice ma niente affatto scontato, è uno degli elementi caratterizzanti dell’Associazione Protezione Civile “Vallo di Diano” di Padula, che da sempre mette al primo posto una attività chiave: la Formazione.

I momenti formativi diventano dunque presupposto fondamentale per qualsiasi azione di volontariato, ancora di più nell’attuale  difficile momento storico caratterizzato dalla pandemia. In questa ottica sabato scorso si è concluso uno dei percorsi formativi organizzati dall’Associazione di volontariato padulese con il contributo dell’Azione “Micro Azioni Partecipate 2020” di Sodalis, il Centro Servizi per il Volontariato di Salerno. “La sicurezza sul lavoro e rischio il biologico” sono stati i temi di assoluta attualità sui quali l’Associazione padulese ha voluto porre l’accento e l’attenzione, formando i propri volontari che, sin dai primi giorni della pandemia, sono stati coinvolti in azioni di assistenza alla popolazione, esponendosi a rischi che fino a un anno fa non erano stati contemplati. Le lezioni teoriche e le esercitazioni pratiche sono state svolte, ovviamente, nell’assoluta ottemperanza alle disposizioni anti contagio Covid-19, ed hanno avuto luogo presso l’azienda “Lavoro in Sicurezza” di Atena Lucana. I corsi si sono avvalsi della professionalità e della competenza del Geometra Marcello Natella, abilitato alla formazione sui temi specifici affrontati. Ai volontari quindi sono stati illustrati i rischi legati alle attività di Protezione Civile, per le quali l’Associazione è quotidianamente impegnata, e le relative misure di prevenzione e protezione con  utilizzo degli specifici Dispositivi di Protezione Individuale in dotazione. Particolare rilievo è stato dato al cosiddetto “rischio biologico”, alla luce dell’emergenza Covid 19. I volontari hanno seguito le delicatissime fasi di vestizione e svestizione dei Dispositivi di Protezione Individuali specifici utilizzati contro tale rischio, apprendendo le misure anti contagio da applicare durante le fasi del soccorso, alle quali sono chiamati sempre più spesso a partecipare. Si tratta di passaggi di fondamentale importanza e niente affatto scontati, senza i quali in pochi attimi si rischia di vanificare qualsiasi altra precauzione. Alla fine dell’attività formativa, così come da protocollo, i partecipanti hanno sostenuto un test di apprendimento, superato il quale hanno ottenuto l’apposita certificazione. Ennesima conferma degli sforzi compiuti incessantemente fin dalla sua costituzione da parte della Protezione Civile “Vallo di Diano di Padula” per formare i propri volontari, e per raggiungere quel grado di preparazione che dovrebbe essere bagaglio di ogni volontario di Protezione Civile.

 

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