Antonio Marotta condannato a due anni e mezzo per la morte di Armando Petrillo

Due anni e otto mesi di reclusione e la revoca della patente: questa la condanna comminata dal Tribunale di Novara nei confronti di Antonio Marotta, per aver causato la morte, a soli 23 anni di Armando Petrillo, originario di Sassano ma residente a Cureggio.

I fatti

Durante la notte del 10 febbraio 2019, i due giovani viaggiavano sulla strada in direzione Oleggio Castello a bordo di una Ford Fiesta (condotta da Marotta) che a causa dell’alta velocità ha iniziato a sbandare, uscendo fuori dalla carreggiata. Secondo la ricostruzione dell’incidente: la macchina ha urtato il cordolo del marciapiede della carreggiata ed è andata diritta contro un muro di cinta e il cancello pedonale di un’abitazione; la vettura ha poi invaso la corsia opposta. Una carambola terribile che non ha lasciato scampo al povero e incolpevole Armando, deceduto praticamente sul colpo a causa delle gravi e devastanti ferite riportate.Il conducente, invece che si è ferito in modo non grave, è risultato ampiamente positivo all’alcool test e agli esami per verificare l’assunzione di sostanze stupefacenti, con particolare riferimento alla cocaina. Marotta  è accusato di essersi messo alla guida sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti.

La condanna

Il Pubblico Ministero della Procura novarese, titolare del relativo procedimento penale per omicidio stradale aggravato, aveva chiesto nove anni ma l’imputato ha beneficiato di alcune attenuanti. La pena lascia non poco amaro in bocca ai familiari della vittima anche in considerazione della gravissima e irresponsabile condotta tenuta dal venticinquenne.I familiari di Armando stanno combattendo anche una causa civile nei confronti  della compagnia di assicurazione del veicolo incidentanto che li ha risarciti soltanto parzialmente. La sentenza di condanna di Antonio Marotta, arriva dopo l’iscrizione nel registro degli indagati dello stesso giovane di Borgomanero e la richiesta di rinvio a giudizio.

Il ricordo

Armando si era trasferito al nord con alcuni familiare in cerca di lavoro. Qui subito si era fatto apprezzare come un ragazzo che amava la vita. Anche a Sassano e nel Vallo di Diano aveva lasciato legami oltre che familiari, ma anche di amicizia, molto forti. Aveva frequentato le scuole superiori di Sant’Arsenio.

 


Potrebbe interessarti anche:

 

 

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *