Morì nel reparto psichiatrico di Sant’Arsenio: confermato il “non luogo a procedere” per sei indagati

Dieci assoluzioni, due condanne a 6 mesi – pena sospesa – per due infermieri (che hanno presentato appello), il rinvio a giudizio per il medico Amerigo Mazza ed il non luogo a procedere per altri 6 medici. Anche dopo l’udienza in corte di Appello per quanto riguarda gli indagati per i quali era stato deciso il “non luogo a procedere”, resta questo il quadro per la morte di Carlo Vitolo, il 40enne di Agropoli deceduto in 4 marzo del 2016 mentre era ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Sant’Arsenio. Sul registro degli indagati erano finite 16 persone, 4 medici e 12 infermieri in servizio nel reparto. Carlo Vitolo era deceduto per un arresto cardiocircolatorio causato da una intossicazione da farmaci. Nello specifico al 40enne sarebbero stati somministrati dei farmaci in dosi di gran lunga superiori al range terapeutico.

Tornando all’udienza della scorsa settimana la corte d’appello di Potenza ha confermato il “Non luogo a Procedere” per 6 indagati, si tratta di Anna Morello, difesa agli avvocati Michele Di Iesu e Marianna Morello, Menotti Garibaldi difeso dall’avvocato Antonio De Paola, Maria  Magione tutelata dal legale Eugenio Calandriello, Mansueto  Dessi con gli avvocati Carmela Capozzolo e Grazia Rizzo, Rocco Barone (avvocati Agostino De Caro e Giovanna Coppola) e Raffaele  Basso che si è affidato all’avvocato Domenicantonio D’Alessandro.

 

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