“Vi racconto chi era Luigi, ora siede accanto a San Cono”: un anno dopo la commozione di Antonio Mea per l’amico perduto

Un anno dopo, il senso di smarrimento senza Luigi Morello non è cambiato. L’intera  comunità del Vallo di Diano resta frastornata, e si domanda ancora come sia potuto succedere. Per gli affetti familiari e per gli amici il vuoto è ovviamente incolmabile: noi abbiamo voluto ricordarlo insieme ad uno di questi amici, l’amico del cuore: Antonio Mea.

Quasi per caso con lui ci siamo ritrovati davanti alla Chiesa della SS. Trinità, la “casa” di Santa Barbara: una chiesa che dopo la Caserma dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina e l’Obelisco di San Cono rappresentava uno dei luoghi più significativi per Luigi. Nelle parole di Antonio Mea la commozione dei ricordi e il racconto di alcuni aspetti della personalità di Luigi meno “pubblici” e più “privati”, che proprio per questo ne mettono ancora più in risalto la sua umanità, la sua generosità e la sua disponibilità. Insieme al suo senso del dovere, del pudore e della misura, che restano un esempio da seguire per tutti.

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