Natura. Riapre al pubblico l’Oasi Wwf Grotte del Bussento di Morigerati

Da oggi riapre al pubblico l’Oasi Wwf Grotte del Bussento di Morigerati, nel cuore del Parco nazionale del Cilento. Uno dei luoghi più romantici e suggestivi della Campania si prepara ad accogliere di nuovo i visitatori, dopo la chiusura imposta dalle restrizioni anti-Covid. Lo scorso anno questa vasta area verde, fiore all’occhiello del Wwf Italia, ha raggiunto i 25 anni dalla sua istituzione. Dal 1995, su un’area di 607 ettari che circonda la Grotta, tra le più importanti d’Europa, è nata un’oasi del WWF per salvaguardare la fauna e la flora presenti.

L’Oasi, gestita dalla società tutta al femminile, Morgete, si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nel Comune di Morigerati. Si estende all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni ed è anche nella lista mondiale dei Geoparchi. Un geosito “principale” per il rilevante fenomeno carsico, il fiume Bussento, dopo oltre 4 chilometri percorsi nelle viscere delle terra riemerge nella grotta di Morigerati.

Il monumento naturale sarà aperto tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 16 (ultimo ingresso). Nel rispetto delle misure anti-Covid, è necessaria la prenotazione per garantire la sicurezza a tutti i visitatori.

Cosa vedere

La grotta
In questo tempio naturale risorge il fiume Bussento, dopo 6 chilometri percorsi nelle viscere delle terra. Il tragitto sotterraneo inizia a Caselle in Pittari, dove si inabissa in un imponente inghiottitoio. Il fiume rinasce nella grotta, alla quale si accede tramite un portale enorme in pietra.

Il mulino
Il mulino in pietra di fine ‘700, restaurato e funzionante, sorge in prossimità di una sorgente e rappresenta il simbolo dell’antica laboriosità del territorio. La molitura è a ruota orizzontale, un sistema introdotto dai monaci basiliani che emigrarono nel Cilento intorno fuggendo dalle lotte iconoclaste.

La stazione di muschi
L’oasi offre uno straordinario paesaggio: la vegetazione è di muschi, felci, salici e ontani. Ospita, infatti, la stazione di muschi più importante del Sud Italia in percentuale di territorio.

Le specie animali rare
Nelle acque limpide del fiume sono presenti trote, gambero di fiume, granchio di fiume e si possono individuare i segni del passaggio della lontra. Nel bosco di leccio si possono incontrare invece le tracce di mammiferi altrettanto elusivi quali istrice, gatto selvatico, lupo. Tra gli uccelli spiccano i rapaci: gheppio, astore, nibbio bruno, nibbio reale, e l’altrettanto imponente corvo imperiale.

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