“Febbre dell’oro nero”: ai domiciliari tre delle persone finite in carcere. La decisione del Riesame

Ieri mattina sono arrivate le prime decisioni del Tribunale del Riesame di Potenza sui ricorsi presentati dagli avvocati delle 30 persone colpite da custodia cautelare all’interno dell’indagine “Febbre dell’oro nero” condotta della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza con l’intervento di Guardia di Finanza e carabinieri su un traffico di idrocarburi con interessi della Camorra e della Mafia Tarantino e coinvolgimento di alcune persone di Polla. Il Tribunale della libertà ha ordinato la scarcerazione per tre delle quindici persone finite in carcere e nello specifico ha disposto la misura degli arresti domiciliari per Luigi Luisi e Maddalena Luisi, fratello e sorella di Sicignano degli Alburni, difesi dagli avvocati Leopoldo Catena e Alfonso Amato, sono operaio e contabile della ditta Petrullo. Nel caso specifico è stata accolta in pieno la linea difensiva dei due avvocati soprattutto in merito all’estraneità dal falso. Sono state infatti escluse le imputazioni per i reati di falso in registri e notificazioni e falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico ed in conseguenza di ciò ha deciso di alleggerire la misura cautelare. Lascia il carcere per i domiciliari anche un altro impiegato dell’azienda, Raffaele Annunziata, anche lui di Polla difeso dall’avvocato Giovanni Falci. Resta in carcere il carabiniere accusato di aver favorito l’organizzazione e ai domiciliari i due autisti della ditta Petrullo