La Cassazione accoglie il ricorso sull’incompatibilità di Cappelli come presidente dell’Ordine degli avvocati. Deciderà il Consiglio forense

La Cassazione ha accolto il ricorso contro la sentenza del Consiglio forense in merito alla presunta incompatibilità di Gherardo Cappelli alla guida dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro perché al terzo mandato. Il Consiglio aveva, in pratica, respinto il ricorso, rimarcando il fatto che l’Ordine di Lagonegro fosse un soggetto giuridico diverso rispetto a quello di Sala Consilina dove Cappelli (che si aveva resistito al reclamo) era stato già eletto due volte. I ricorrenti però sono si sono rivolti alla Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso in base al principio che il fatto che l’ordine di Sala Consilina sia entrato in quello di Lagonegro non va ad escludere l’attuazione della normativa che avrebbe vietato la ricandidatura di Cappelli per il terzo mandato. Il principio è – in pratica – quello che riguarda il peso dei poteri anche nella candidatura.  La Cassazione ha così evidenziato che il ragionamento proposto dal Csf non è condivisibile, e ha ridato la palla al Consiglio Forense, che si deve basare su principi diversi esposti e con una nuova composizione. La posizione della Cassazione accogliendo il ricorso pare chiara in merito alla impossibilità di una terza candidatura di Cappelli, il Consiglio Forense ne raccoglierà i “consigli”.

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