Appalti truccati: arrestato il sindaco di Praia. Nei guai un altro ex sindaco, funzionari pubblici ed imprenditori

Sono molto gravi, se verranno confermate, le accuse formulate ad amministratori, ex amministratori e funzionari pubblici calabresi nei confronti dei quali questa mattina,  i Finanzieri della Tenenza di Scalea hanno dato esecuzione:  ad un’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali concernente gli arresti domiciliari nei confronti del Sindaco di Praia a Mare, Antonio praticò 80 anni  e di un Dirigente dell’Ufficio Tecnico  , la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per mesi 12, nei confronti del Dirigente dell’ufficio amministrativo del  Comune di Praia, nonché la misura interdittiva del divieto temporaneo a contrarre con la Pubblica Amministrazione per mesi 12, nei confronti di 8 imprenditori, tra cui l’ex Sindaco di Tortora,  Pasquale Laboglia attuale consigliere comunale di minoranza. Tra i reati contestati a vario titolo: turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Le misure cautelari sono state disposte dal G.I.P. del Tribunale di Paola,   nell’ambito delle indagini dirette dal Procuratore della Repubblica di Paola e denominata “Amici in Comune”. Sono state eseguite perquisizioni sia in varie zone della Calabria sia in Campania. L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle ha permesso di accertare, attraverso attività di captazione telefonica ed ambientale e l’analisi della documentazione acquisita, plurime condotte collusive – poste in essere dai pubblici funzionari indagati, di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati ad ottenere la aggiudicazione di contratti di appalto – così determinando il turbamento di numerose gare ad evidenza pubblica, ovvero il turbamento del procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando  e condizionando le modalità di scelta del contraente. Nel mirino degli inquirenti  9 procedure di gara, relative al periodo 2019/2021, e spiega la Finanza del Comando di Cosenza, “sono consistite in collusioni,  atte a determinare il contenuto del bando di gara, prima ancora della sua pubblicazione, con il futuro aggiudicatario compiacente, oppure, nell’ambito di procedure di gara negoziate, attraverso condotte manipolatorie, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *