L’ennesima sfida dell’ultramaratoneta De Rosa: aiutare il piccolo Michele affetto da una malattia rara

La corsa più difficile, quella che vuole vincere a ogni costo. La corsa per la sensibilizzazione. L’ultramaratoneta Giuseppe De Rosa di Sala Consilina ha una nuova missione e stavolta non è percorrere centinaia di chilometri a piedi e battere avversari e difficoltà estreme, bensì aiutare il piccolo Michele, anch’egli di Sala Consilina. Michele ha 9 anni e da quando ne ha 4 è affetto dalla sindrome di San Filippo, malattia genetica rara, degenerativa e purtroppo fatale, causata da un deficit enzimatico che determina un progressivo decadimento delle capacità intellettive e motorie. Una cura per questa patologia purtroppo non esiste ancora. Da qui è iniziata una corsa contro il tempo che ogni giorno va a compromettere le capacità di camminare, parlare, deglutire e che rende difficile pensare di poter arrivare alla seconda decade di vita.

“Insieme a Charity in the World onlus ODV abbiamo pensato – racconta De Rosa – di creare una raccolta fondi con l’obbiettivo di sostenere Erika, la mamma di Michele che da sola affronta quotidianamente con mille problemi la disabilità di suo figlio”. Dal 14 maggio è quindi possibile fare una donazione attraverso il sito della associazione Charity In the World ODV (http://www.charityintheworld.com/). Chi procederà alla donazione potrà indicare nella causale del pagamento “Corriamo insieme per Michele”. In questo modo il 100% verrà donato verrò destinato e dedicato a sostenere a questo progetto. Questa campagna di donazione durerà un mese e avrà termine il 13 Giugno: durante questo periodo Charity in the World onlus regolarmente informerà sullo stato di avanzamento della raccolta. “Ringrazio fin da ora chi avrà la possibilità di dare il proprio contributo per questo progetto e per la sensibilità nei confronti di Michele. Aiutiamo Michele a vivere al meglio la sua vita insieme alla sua famiglia con la speranza che possa essere trovata una cura per questa malattia in modo da dare una nuova vita a Michele. Correre nel deserto mi ha insegnato una cosa, non si deve mollare mai, questo è e deve rimanere un insegnamento importante per ognuno di noi e allo stesso tempo deve rappresentare uno stimolo: corriamo e combattiamo tutti insieme per Michele”.

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