DDL Zan, Martina Castellana a Salvini, Letta e Renzi: “Basta pensare soltanto a mettere bandierine”

In questi giorni infuria il dibattito pubblico, con divisioni in Parlamento e nel mondo politico, sul DDL Zan, che già approvato alla Camera è in Commissione Giustizia al Senato in attesa del voto finale. Sulla proposta di legge per prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo, è intervenuta in una nostra intervista la dottoressa Martina Castellana, dermatologa salernitana, già dirigente del primo Consultorio Disforie di genere ASL/SA.

GUARDA L’INTERVISTA ALLA DOTTORESSA MARTINA CASTELLANA: https://www.facebook.com/italia2tv.it/videos/1131981703944729

L’affermata professionista, ex transgender con un trascorso politico nel centrodestra salernitano, autrice di 2 libri di cultura Queer “Sulla mia pelle. La mia vita senza bavaglio” e “Il bambino ruvido”, apprezzati, in particolare, da Maurizio Costanzo, sul DDL Zan lancia un appello di unità ai partiti in particolare a Salvini, Letta, Renzi: “Non giocate con le ideologie -dice- a scapito dei diritti di tutti. Voi, in realtà, fingete di rappresentare i diritti di tutti e pensate a mettere soltanto le vostre bandierine e a tirare al vostro mulino acqua piena di voti. I partiti tirano a sé utilizzando anche il mezzo anestetico dei social. Ho visto cose sconce di un Renzi chiedere il dibattito a Chiara Ferragni, che non ha voce in capitolo. Posso capire che un politico lo chieda ad una persona del settore, che lo ha vissuto il problema, e non ad un influencer che ha solo febbre da social. Una cosa sgradevole che tutto ciò si combatta sui social e non da un punto di vista culturale. Credo che sia controcultura da parte di Renzi chiedere, intanto, la rimodulazione del DDL (che peraltro non dice nulla di nuovo). Quello che bisognerebbe fare è una battaglia culturale spogliata da ogni ideologismo e da ogni strizzatina d’occhio al Vaticano”. La dottoressa critica certi politici che parlano dagli scranni della politica e ricorda il suo trascorso di transgender, sottolineando “di aver vissuto sulla propria pelle anche critiche e preso il peggio e il meglio per strada dalle persone” . Sul DDL dice, inoltre, che “andrebbe modificato, soprattutto, l’art. 1, un prologo arzigogolato con una spiegazione minimale di quello che oggi si sente in giro su gender fluid, pangenderismo, ecc, differenze che finora non c’erano quando si parlava di omosessualità e che, invece, oggi si incasellano in tante cellette, (cisgender, cisessuale, pangender), che riguardano la sfera privata e non il nodo focale, ossia il contrasto all’omofobia e trasfobia”. Sulla giornata nazionale nelle scuole la dottoressa non si dice d’accordo all’istituzione di una ricorrenza “una codificazione inutile alla luce di una ancora proibitiva istituzione della disciplina di educazione sessuale, che dovrebbe venire ancor prima di una legge” . Segui la video intervista alla dottoressa Castellana.

 MARIA GRAZIA PETRIZZO

Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….fossero solo bandierine, qui si tratta di denaro, corruzione e riempire il portafogli, mi dispiace per questa signora che non l’ha capito o forse deve stare attenta.

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